Portici, la pizzeria chiusa “per puzza di pizza” o per i fumi nocivi? Esplode la polemica social

Il motivo di tanto scalpore è stato un cartello affisso dagli stessi titolari della pizzeria, con la scritta “Chiusi per puzza di pizza”, ma fumi di combustione finivano vicino alle finestre dei residenti

Ordinanza di chiusura per la Pizzeria Danese a Portici, esplode una polemica.

Nelle ultime settimane, la chiusura della Pizzeria DanesePortici, in via Libertà, ha attirato l’interesse dei cittadini e del web, diventando una vicenda virale e prendendo una piega inaspettata.

“Chiusi per puzza di pizza” scoppia la polemicaIl motivo di tanto scalpore è stato un cartello affisso dagli stessi titolari della pizzeria, con la scritta “Chiusi per puzza di pizza”, in seguito all’ordinanza sindacale che ha imposto la chiusura dell’attività. Tuttavia, la vicenda ha preso una piega inaspettata a causa delle circostanze che hanno portato alla chiusura. Molti parlano di un accanimento burocratico.

La diffusione della notizia ha portato anche a una mobilitazione sui social, dove diversi utenti hanno espresso il loro desiderio di vedere riaperta la pizzeria o hanno manifestato solidarietà ai proprietari, chiedendo chiarimenti pubblici sulle motivazioni dietro la chiusura. Questa ondata di reazioni ha reso la vicenda un vero e proprio fenomeno virale, con commenti, video e post che hanno fatto il giro del web definendo assurda e ingiustificata la chiusura di un’attività gastronomica per il semplice motivo di odori percepiti.

Iolanda Meglio: “I motivi della chiusura sono chiari”

A chiarire la vicenda è stata Iolanda Meglio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Portici. “Non c’è stato alcun accanimento burocratico contro la Pizzeria Danese. Capisco il dispiacere e la necessità di trovare un colpevole, ma i motivi della chiusura sono chiari e basati su rilievi concreti. I controlli dell’ASL, infatti, hanno riscontrato gravi problemi relativi all’emissione di fumi non regolamentari”.

“La pizzeria non era dotata di una canna fumaria a norma, e i vapori venivano indirizzati direttamente nelle abitazioni sovrastanti, causando notevoli disagi ai residenti. Tali emissioni, secondo quanto stabilito dall’articolo 674 del Codice Penale, sono state considerate un rischio per la salute pubblica. Quello che rimane incomprensibile è il silenzio del sindaco su questa vicenda, poiché in situazioni analoghe si è largamente espresso, mentre questa volta ha preferito tacere” dichiara Meglio.

La questione è stata discussa più volte dalla Commissione Regionale Anticamorra, poiché, nonostante i numerosi interventi delle autorità competenti, sono state rilevate irregolarità che non sono state mai risolte.

Il fulcro dell’ordinanza di sospensione dell’attività è stato principalmente la mancata installazione di una canna fumaria adeguata. I fumi di combustione finivano in modo inappropriato vicino alle finestre dei residenti e, essendo nocivi per la salute, sarebbero dovuti essere diretti al di sopra del tetto dell’edificio.

La pizzeria era un punto di riferimento per molti porticesi, con una lunga storia legata alla vita del quartiere, motivo per il quale l’accaduto ha scatenato il malcontento dei clienti abituali.

 Francesca Tufano

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