I deputati del Movimento 5 Stelle, Alessandro Caramiello, Sergio Costa e Susanna Cherchi, hanno presentato alla Camera un’interrogazione attraverso cui viene chiesto al Governo come intende attuare il divieto previsto dalla legge adottata ad agosto 2022, con particolare riferimento alle questioni legate all’etichettatura, alla ricollocazione dei pulcini, alle tecnologie di ovo sessaggio e all’adattamento degli incubatoi richiesti dalla norma.
Alla richiesta di Animal Equality e delle principali associazioni italiane per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare di implementare i provvedimenti previsti, si aggiungono ora i deputati del M5S, che chiedono ai ministeri della Salute, dell’Agricoltura e del Made in Italy di esporre chiaramente le modalità e le tempistiche con cui intendono intervenire. In particolare, in merito al decreto sull’etichettatura delle uova trattate con tecnologie di in-ovo sexing (in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa); al decreto per promuovere lo sviluppo delle tecnologie per il sessaggio in ovo e al provvedimento per la definizione dei criteri che devono avere le associazioni a cui potranno essere affidati i pulcini nati per errore all’interno dell’industria delle uova.
Come hanno ricordato i firmatari dell’interrogazione: “Nell’ambito delle pratiche diffuse nell’industria per la produzione di uova è, infatti, consuetudine l’abbattimento, mediante triturazione o gassificazione, dei pulcini maschi, poiché improduttivi e quindi giudicati un onere finanziario superfluo da sostenere; tale pratica, diffusa e consolidata, dimostra concretamente l’importanza di promuovere alternative etiche e sostenibili che rispettino il benessere degli animali e promuovano forme di produzione alimentare più responsabili”.
Ogni anno, in Italia, oltre 30 milioni di pulcini maschi vengono gassati o triturati perché considerati come scarti di produzione da parte dell’industria delle uova. La petizione lanciata da Animal Equality nel 2020 ha raccolto le firme di oltre 110 mila cittadini italiani schierati contro la terribile uccisione di questi animali appena nati. Attualmente, l’adozione dei provvedimenti relativi alla legge 4 agosto 2022, n.127, che vieta l’uccisione dei pulcini maschi in Italia entro la fine del 2026, risulta ancora incompleta. La scadenza per l’emanazione dei provvedimenti rimasti in sospeso era fissata per il 7 aprile 2024 e la mancata attuazione della normativa rischia di continuare a favorire l’abbattimento di milioni di pulcini attraverso pratiche dolorose.
“L’interrogazione presentata ribadisce l’importanza di questa battaglia: l’uccisione di decine di milioni di animali considerati come scarti di produzione dall’industria zootecnica non è accettabile e va fermata. A distanza di due anni dalla legge, manca oggi il passaggio fondamentale dell’adozione degli ulteriori provvedimenti necessari per garantire che il divieto diventi realtà e che le aziende possano adeguarsi a questo cambiamento necessario, sempre più diffuso in tutta Europa” dichiara Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.