SI indaga ad Ercolano: Samuel, Aurora e Sara “vittime di un lavoro, che lavoro non è”

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, ed ha disposto il sequestro dell'area; si indaga per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e detenzione illecita di materiale esplodente

Carabinieri, vigili del fuoco e artificieri stanno concludendo il sopralluogo a via Patacca ad Ercolano dove ieri è avvenuta l’esplosione dello stabile adibito a fabbrica e deposito di fuochi di artificio.

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, ed ha disposto il sequestro dell’area; si indaga per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e detenzione illecita di materiale esplodente in relazione a quanto avvenuto ieri pomeriggio.

Chi erano le tre giovani vittime

Pesante il bilancio di vite umani perse con tre giovani morti nella tremenda detonazione: i cadaveri non sono stati ancora ufficialmente identificati, ma con ogni probabilità le vittime sono Samuel Tafciu, 18enne di origine albanese papà di una bimba di 5 mesi, e Aurora e Sara Esposito, sorelle gemelle di 26 anni. Entrambe risiedevano a Marigliano, comune dell’area nolana, a pochi chilometri da Napoli. Aurora aveva una figlia di 4 anni.

Le tre giovanissime vittime, è quanto emerso, erano state ingaggiate a lavorare da poco: secondo alcune testimonianze e dichiarazioni dei loro familiari erano al primo giorno di lavoro.

Buonajuto: “Nessuna richiesta di autorizzazione”. Jossa “La morte non può essere il prezzo da pagare per sbarcare il lunario”

Lo stabile esploso, al civico 44 nell’area agricola che separa Ercolano e San Giorgio a Cremano, era stato allestito lo scorso fine settimana, in vista delle vendite dei botti tra Natale e Capodanno. Ma, come dichiarato dal sindaco del comune degli scavi, Ciro Buonajuto, accorso ieri sul luogo della tragedia, “non risulta nessuna richiesta di autorizzazione, né a noi né ad altre autorità”.

La morte – scrive su Facebook il sindaco di Marigliano Peppe Jossa non può essere il prezzo che deve pagare chi pur di sbarcare il lunario accetta un lavoro che lavoro non è. Se gli inquirenti confermeranno quanto emerso in queste ore, i tre ragazzi non potranno nemmeno essere iscritti nella altrettanto triste lista delle morti bianche, ma in quella dei tanti fantasmi del lavoro senza regole, senza sicurezza e senza futuro. A nome della comunità mi stringo intorno alla famiglia di Sara ed Aurora alla quale non faremo mancare calore e sostegno“.

I carabinieri, coordinati dalla Procura partenopea, hanno rintracciato il 38enne proprietario di fatto dell’immobile di contrada Patacca nel quale si è verificata l’esplosione. Accompagnato dall’avvocato Domenico Scarpone, il 38enne si è presentato dai carabinieri per l’elezione di domicilio, senza rilasciare dichiarazioni.

Evacuate 10 persone dalle case vicine alla fabbrica illegale, esplosa

Intanto sono pressoché terminate le operazioni di messa in sicurezza dell’area con gli iltimi sopralluoghi degli artificieri nella fabbrica abusiva di fuochi d’artificio esplosa, o meglio, tra i resti del fabbricato.

L’area che conduce al luogo è stata chiusa al passaggio pedonale e veicolare per consentire le operazioni ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco. Una scuola per l’Infanzia vicina al luogo in cui è avvenuta la tragedia, questa mattina, è rimasta chiusa in via precauzionale. Due abitazioni attigue alla fabbrica sono state evacuate: si tratta di due nuclei composti in totale da dieci persone. Sul posto presenti agenti del Commissariato Portici-Ercolano, Polizia Municipale e Carabinieri.

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