Folla e tripudio per Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati per la terza volta:
Un anno fa la proclamazione di Pasquale Aliberti, nuovamente sindaco di Scafati

“Le parole ascoltate in conferenza, rispetto agli atteggiamenti, non hanno alcun valore. A seguito delle continue richieste inappropriate da parte di cinque consiglieri comunali della mia maggioranza, è arrivato il momento di esternare tutto il mio disagio sotto l’aspetto umano e la difficoltà a trovare quella serenità di cui, invece, si ha bisogno per governare una città così complessa come Scafati”. Così il primo cittadino di Scafati, Pasquale Aliberti, a seguito della conferenza stampa dei cinque consiglieri di maggioranza “dissidenti”: Paolo Attianese, Maria Berritto e Luigi Cavallaro di “Azzurri” e Gennaro Avagnano e Susy Barone di “Scafati Rinasce”. I cinque sottolineano di non essere un unico gruppo ma due gruppi politici che insieme “contestano una serie di criticità senza risposta in più di un anno di amministrazione Aliberti”.

Una rottura che già era nell’aria e nei fatti

I 5 consiglieri hanno già costretto, a causa della loro assenza, Aliberti a ritirare, nell’ultimo consiglio comunale, l’approvazione del documento unico di programmazione. Alla base della rottura, per i “dissidenti”, un Aliberti considerato troppo accentratore nelle scelte e poco aperto alla condivisione di idee e proposte. Ma sono diversi i temi su cui appuntano le loro critiche i 5 consiglieri che hanno dato vita all’incotro con la stampa di questa mattina: la gestione del piano di insediamenti produttivi, le lacune nel Dup, la gestione della partecipata Acse e temi di natura urbanistica. Oltre a questi temi, diciamo amministrativi, c’è anche la condivisione della richiesta fatta dal centrosinistra, di azzerare la giunta.

Aliberto: “Da inizio mandato provano a mettermi in difficoltà e poi si dicono in maggioranza”

Aliberti però non ci sta. Accusa i cosiddetti dissidenti di avergli lanciato attacchi anche sul piano personale per poi concludere la conferenza stampa dicendo: “noi restiamo in maggioranza”.

“Sono gli stessi – attacca il sindaco – che dall’inizio del mandato, con le loro assenze in Consiglio, con i loro ragionamenti che nulla hanno a che vedere con la politica, quella con la “P” maiuscola, con le loro “strategie” provano ad organizzare gruppi per mettermi in minoranza all’interno della mia maggioranza. Sono gli stessi che, invece, avrebbero potuto consumare le loro energie per produrre qualcosa di utile per la città”.

“Alcuni di loro hanno tramato durante la mia vicenda processuale, sperando nella mia morte politica”

Fresco di assoluzione, con formula piena, nella vicenda che lo ha coinvolto per circa 10 anni per presunti legami con la malavita, sfociati in voto di scambio nell’ambito di un presunto patto politico-camorristico, appena una settimana fa il sindaco spiegava alla stampa tutta la vicenda giudiziaria conclusasi con una lapidaria ed inequivocabile sentenza di assoluzione: “il fatto non sussiste”. Oggi non usa mezzi termini Pasquale Aliberti, per nulla disposto a mediare nei confronti di chi, a leggere tra le righe delle sue esternazioni, da inizio consiliatura prova a condizionarne le scelte e l’azione amministrativa. “Alcuni di loro – si legge ancora nel post di Aliberti – hanno tramato durante l’indagine della mia vicenda processuale, gli stessi che continuano a far soffiare il venticello del sospetto contro la mia persona e che addirittura mi sono ritrovato all’ultima udienza in segno di solidarietà, ma che in realtà speravano soltanto nella mia morte politica”.

Per Pasquale Aliberti non ci sono più margini di tolleranza alla “violenza del loro linguaggio e dei loro atteggiamenti, non posso più ascoltare le loro continue richieste inappropriate”.

Un disagio, come afferma il primo cittadino scafatese, acuitosi ulteriormente a fronte di “motivazioni strumentali” poste nel corso della conferenza di questa mattina. “Un disagio insostenibile per chi come me, vive la politica sempre con il senso della responsabilità, del rispetto delle istituzioni e l’amore per la città”.

Senza maggioranza, Aliberti fa un appello a tutto il consiglio comunale. Non una spartizione di potere, ma un’apertura a chi tiene alla città

Poi annuncia: “Prendo atto di non avere più una maggioranza con la certezza che la mediazione politica sia possibile solo quando ci sia un confronto ragionevole sui temi e non in presenza di provocazioni senza logica politica.

È un mio dovere – continua Aliberti – ringraziare i dieci consiglieri comunali che mi hanno sempre sostenuto nel rispetto del programma elettorale, continuando a lavorare in silenzio e con lealtà. L’affetto e il consenso ricevuto alle ultime amministrative mi impone di fare un appello, insieme alla restante parte della mia maggioranza, a tutto il consiglio comunale affinché si possa amministrare la città con serenità.

Sia chiaro, non è un appello a spartizioni di cariche e alla gestione del potere per il potere ma un’apertura a tutte le forze civiche che, al di là delle appartenenze ideologiche, vogliono dare un contributo serio e vero sulle cose da fare per Scafati”.

Una settimana decisiva per valutare di dimettersi

“Pertanto, se ci saranno i presupposti per trovare un’intesa con un ragionamento trasparente e visibile a tutti andremo avanti per portare a compimento i grandi temi che avevamo avviato.

Sarà una settimana decisiva che servirà a me e ai dieci consiglieri comunali che mi hanno accompagnato nelle ultime elezioni amministrative con affetto e stima, per valutare se rassegnare o meno le dimissioni da sindaco della città”.

Filippo Raiola

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