Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio, che costituisce una delle priorità dell’azione della Procura della Repubblica, in esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Gragnano, si è proceduto alla demolizione di un capannone abusivo costituito da n. 8 pilastretti in ferro e n. 4 capriate con copertura in lamiera coibentata, di mt.14,90 x 6,40 con altezza di mt. 5,10, con muri perimetrali in blocchi di lapilcemento intonacati e di porte in ferro. I pilastretti in ferro erano bullonati a terra su pilastri in ferro. II manufatto demolito insisteva nel comune di S. Antonio Abate. L’area sulla quale era stata realizzata l’opera abusiva è sottoposta ai seguenti vincoli:
– Zona P.R.G: Zona B2- Aree di densificazione urbana;
– il comune di Sant’Antonio Abate è stato dichiarato area di tutela paesaggistica con Decreto Ministeriale del 28.03.1985 pubblicato nella G.U. n. 37 del 26.04.1985;
– vincolo sismico con grado di sismicità S=3, ai sensi del D.G.R. n. 5447 del 07.11.2002.
L’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorità Giudiziaria rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l’efficacia dissuasiva nei confronti dell’abusivismo edilizio; nel caso di specie è stata data esecuzione ad una condanna relativa ad una sentenza risalente all’anno 2001.
Grazie anche all’incessante opera di sensibilizzazione posta in essere dalla Procura, la suddetta demolizione ha avuto luogo da parte del proprietario del manufatto abusivo, in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.