Il destino politico di Giorgia Meloni, Vincenzo De Luca e Luca Zaia si intreccia in queste ore sulla questione del terzo mandato per i governatori regionali. De Luca, presidente della Campania per il Partito Democratico, punta alla riconferma per un terzo mandato, così come Zaia della Lega per il Veneto. Tuttavia, la premier Giorgia Meloni si è espressa contrariamente alla questione, affermando: “Penso sarebbe incoerente, anche perché noi nella proposta di premierato abbiamo messo il limite di due mandati. Poi sono disponibile a parlare di armonizzare tutti gli ambiti.”
Nella serata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale campana che consentiva il terzo mandato, suscitando la reazione di De Luca, che ha convocato una conferenza stampa senza specificare l’oggetto. Probabilmente, risponderà direttamente alle decisioni del Governo.
Zaia si trova in una posizione delicata poiché il suo partito è parte del governo. Pur desiderando un terzo mandato, potrebbe accettare la fine della sua esperienza da governatore senza criticare l’esecutivo. Tuttavia, si aspetta un ruolo significativo nella scelta del prossimo candidato del centrodestra per il Veneto.
Il Ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ha riferito che “la decisione finale sulla legge campana è stata rimessa al Consiglio dei Ministri,” dove non è previsto un voto formale.
La premier Meloni, nella conferenza stampa di inizio anno, ha spiegato che la questione riguarda un principio fondamentale di competenza statale secondo l’articolo 122 della Costituzione, sottolineando “un problema di metodo e di coerenza rispetto alla proposta di premierato che prevede il limite di due mandati.”
Il clima tra Meloni e De Luca resta teso, con scontri passati su fondi di coesione e autonomia differenziata. Uno scontro cominciato con le proteste per lo sblocco dei fondi di coesione e contro l’autonomia differenziata. Il 16 febbraio scorso a Roma De Luca, alla testa di un corteo di centinaia di sindaci, ha sfidato Meloni che lo ha rintuzzato: “Si metta a lavorare”. E lui in risposta: “Senza soldi non si lavora, st…”. Pochi mesi dopo, a maggio, nuovo show ravvicinato in occasione dell’inaugurazione di un nuovo centro sportivo a Caivano, in provincia di Napoli. “Sono quella st… della Meloni, come va?”, il saluto della premier al governatore.
La legge campana doveva essere impugnata entro il 10 gennaio per consentire alla Consulta di pronunciarsi nei tempi previsti.