La notizia dell’assalto all’ospedale del Mare, in seguito al decesso di Enrico Capozzi, è stata ridimensionata. Alcuni parenti e conoscenti della vittima, colpiti dalla gravità dell’accaduto, hanno manifestato momenti di tensione, ma senza aggressioni al personale sanitario, come confermato dal direttore dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva. Le forze dell’ordine presenti hanno gestito efficacemente la situazione, impedendo escalation.

Capozzi, 36 anni, è stato ucciso ieri sera a Ponticelli, in via Aldo Merola, con diversi colpi di arma da fuoco. L’episodio si inserisce nel delicato contesto della lotta per il controllo camorristico del territorio. La vittima aveva precedenti per camorra e usura, oltre a legami con il clan Sarno, un tempo influente nella zona.

Nel 2023, Capozzi aveva denunciato per estorsione un esponente del clan De Micco, attualmente dominante a Ponticelli. Non si esclude che il suo omicidio possa essere un avvertimento rivolto agli ex membri dei Sarno che, una volta usciti di prigione, avrebbero tentato di riappropriarsi di spazi criminali nel quartiere.

“Enrico era il figlio di una cugina dei Sarno e nel 2023 denunciò Antonio Nocerino, figura di spicco del clan De Micco e lo fece arrestare, perché non volle piegarsi al suo ricatto estorsivo. Uccidendolo, i De Micco hanno lanciato un doppio monito all’ex boss di Ponticelli ed ex pentito Vincenzo Sarno, tornato qualche giorno fa nel quartiere per indirizzare delle richieste estorsive ai commercianti. Un avvertimento rivolto anche a tutti coloro che intendono osteggiare il potere egemone dei De Micco: questa è la fine che fanno. Enrico lascia tre figli che due anni fa hanno già perso la madre, Mariarca. Stroncata da un aneurisma cerebrale mentre era in spiaggia insieme a loro”. (fonte Facebook)

La Squadra mobile di Napoli prosegue le indagini per fare chiarezza su un caso che ha scosso profondamente la comunità locale.

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