Terzo mandato, De Luca: “La mia posizione non cambia di una virgola, vado avanti”

Per il presidente della Campania, la decisione del governo è “contra personam”. Per De Luca da Roma l’unica preoccupazione è mettere le bandiere di partito su un territorio, sena preoccuparsi dei reali problemi della gente

Sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia gremita per la conferenza stampa convocata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo la decisione del Governo di impugnare la legge approvata dal Consiglio regionale della Campania che consentiva all’attuale “governatore” di ricandidarsi per il terzo mandato consecutivo alla guida della Regione. In sala, alle spalle di De Luca, campeggiano alcuni cartelli, rivolti proprio al Governo nazionale, con gli slogan “Non abbiate paura degli elettori” e “La legge (non) è uguale per tutti”.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, cita papa Wojtyla per commentare la decisione del governo di impugnare la legge regionale e sul terzo mandato. “Hanno forse paura di De Luca, degli elettori, non abbiate paura, aprite il cuore alla speranza e date la possibilità ai cittadini di decidere da chi essere governati”, ha aggiunto in conferenza stampa.

Potere monocratico? “Sono tentativi per arrampicarsi sugli specchi”

“In Italia c’è questa ipocrisia: tutti non hanno vincoli di mandato, non c’è vincolo temporale per nessuno, tranne che per uno: il presidente della Regione Campania. Come si spiega questa cosa?”. Così il governatore parlando della scelta annunciata ieri dalla premier Giorgia Meloni: “Hanno provato a spiegata in modi diversi. Hanno detto che il presidente della Campania rappresenta un potere monocratico, ma è un’idiozia: l’unico potere monocratico è quello del Papa, il presidente di Regione può essere sfiduciato dal Consiglio regionale e mandato a casa. Quale potere monocratico? Sono tentativi per arrampicarsi sugli specchi”.

De Luca “In Italia il vincolo esiste solo per il presidente della Campania”

Poi sempre su questa linea De Luca ha ricordato che il governo non ha impugnato le leggi del Piemonte, del Veneto e delle Marche, che secondo il governatore della Campania è uguale a quella approvata dalla sua regione, se non più moderata. L’esponente dem ha aggiunto che non è stata approvata la norma sul terzo mandato, ma “una legge che recepiva il secondo mandato, il vincolo nazionale ma, questo ha deciso il Consiglio regionale della Campania, di approvare il secondo mandato in termini flessibili consentendo al governo di completare il lavoro in corso.

Nessuna opposizione a Piemonte, Veneto e Marche

“Quando si parla del Veneto – ha continuato De Luca – non si parla del terzo mandato. Zaia l’ha già finito senza che nessuno abbia detto nulla. Il problema che pone la Lega è un problema di fondo, è il potere delle regioni. A luglio 2023 la Regione Piemonte ha adottato una legge che prevede che le disposizioni della legge approvata si applichino a decorrere dalla dodicesima legislatura. La legge regionale del Piemonte prevede che il presidente possa fare due mandati dopo l’approvazione della legge: il governo non ha impugnato la legge, così come accaduto in Veneto e nelle Marche. In questo paese la legge è uguale per tutti tranne che per uno, colui che vi sta parlando”.

“La legge ‘non’ è uguale per tutti”

“La decisione del governo è «contra personam» ha proseguito De Luca. “Ha ancora senso la scritta che troviamo nei tribunali, La legge è uguale per tutti? Nel nostro caso la legge non è uguale per tutti. Questo principio costituzionale è stato calpestato”, ha aggiunto De Luca.

De Luca “Bonaccini non poteva ricandidarsi”

“L’ex presidente dell’Emilia Romagna sta parlando molto in questo periodo trasmettendo l’idea che con un atto di generosità ha rinunciato alla candidatura per il terzo mandato. In Emilia Romagna il presidente uscente non si poteva ricandidare perché la legge elettorale, del 2004, è diversa ed è una legge che non consentiva nessuna altra scelta”. Il presidente campano, pur senza citarlo direttamente, si riferisce all’esperienza del suo collega del Partito Democratico, Stefano Bonaccini.

“La nostra attenzione resta sui problemi concreti, sulla povera gente”

“Per me non cambia nulla, andiamo avanti. La mia posizione non è cambia di una virgola e non cambierà” ha ribadito il presidente della regione Campania. “Il punto di partenza e di arrivo delle mie decisione non è la carriera romana ma sono le nostre famiglie, la povera gente e i problemi concreti”, ha aggiunto.

“Ci muoveremo da Cristiani Assurdi”

“Potete considerarmi uno di quelli che Ignazio Silone chiamava cristiani assurdi, quelli per i quali il Vangelo non è una scrittura, ma una testimonianza di vita. Per noi la politica non è il mercato degli incarichi, ma sacrificio. Qualcuno ha parlato di concentrazione di potere, mentre in Campania c’è solo la concentrazione della fatica”. Così ha sintetizzato Vincenzo De Luca, aggiungendo: “Ci muoveremo da cristiani assurdi facendo appello ai nostri concittadini, ai quali chiederemo di essere protagonisti del loro futuro e di prendere in mano il proprio destino. Andremo avanti da cristiani assurdi, facendo qui e in tutta Italia una battaglia di libertà e civiltà”.

De Luca pronto a difendersi davanti alla Corte costituzionale

De Luca ha annunciato di voler utilizzare i prossimi mesi per comunicare a tutti che non è cambiato nulla, pronto a difendersi davanti alla Corte costituzionale: “Abbiamo la sensazione che avverrà quello che è accaduto per la legge sull’autonomia differenziata, sarà smantellata. Andiamo avanti con assoluta tranquillità. Saranno mesi impegno civile, di battaglia democratica e faremo in modo da far ritrovare ai nostri concittadini i contenuti della vita democratica, che rispetto alla politica politicante sono scomparsi”.

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