Si è concluso con una condanna all’ergastolo e un’assoluzione il processo per l’omicidio di Carmine Paolino, soprannominato “Badalamenti”, ucciso il primo marzo del 2005 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Il delitto si inserisce nel contesto della guerra di camorra che all’epoca insanguinava il territorio.

La sentenza della Corte di Assise

La Corte di Assise di Napoli ha inflitto la massima pena ad Antonio Occidente, 51 anni, ritenuto legato al clan D’Alessandro. Assolto invece Luciano Verdoliva, 47 anni, anch’egli considerato dagli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) un sicario coinvolto nel delitto.

Durante il dibattimento, il collaboratore di giustizia Ciro Sovereto ha ritrattato le dichiarazioni fornite nella fase investigativa, elemento che ha inciso sull’esito del processo. Ora la Procura di Napoli sta valutando la possibilità di revocare i benefici previsti per i collaboratori di giustizia.

L’agguato del 2005

Carmine Paolino venne attirato in un’imboscata con la promessa di ricevere delle dosi di cocaina. Mentre era all’interno di una vettura e stava consumando la droga, fu freddato con due colpi di pistola alla testa.

L’arresto degli imputati risale al dicembre del 2023, a quasi vent’anni dall’omicidio. Il delitto si inquadra nella faida tra il clan D’Alessandro e il gruppo scissionista guidato dagli ex cutoliani Massimo Scarpa e Michele Omobono, che alla fine risultò sconfitto nel conflitto criminale. Paolino aveva scelto di schierarsi con quest’ultimo gruppo, finendo così nel mirino dei rivali.

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