Un tragico ritrovamento a Castellammare di Stabia nel primo pomeriggio di oggi. Il cadavere di un uomo è stato scoperto sui binari della tratta ferroviaria Gragnano-Castellammare, ormai in disuso da decenni. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti dei palazzi vicini, insospettiti dalla sagoma immobile tra l’erba alta. Sul posto sono immediatamente giunti i Vigili Urbani, che hanno allertato il medico di turno. Quest’ultimo non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, identificato successivamente come un senzatetto ben noto in zona.

Un’esistenza di stenti tra i binari

L’uomo, di origine indiana, viveva da anni in condizioni di estrema precarietà. Giunto a Castellammare diverso tempo fa, aveva lavorato come sabbiatore per una ditta Fincantieri, ma la sua vita aveva poi preso una piega difficile. Aveva trovato rifugio tra le transenne che delimitavano il passaggio ferroviario e si era costruito una baracca di fortuna. Tuttavia, un incendio scoppiato mesi fa lo aveva privato anche di quel riparo, costringendolo a dormire su un materasso appoggiato direttamente sui binari, sotto il ponte dell’autostrada al quale si accede dai binari della tratta storica Gragnano Castellammare in prossimità del passaggio a livello non più funzionante che collega viale Europa e viale Libero D’Orsi.

Le ultime ore di vita

Sabato mattina un abitante del quartiere gli aveva offerto un caffè, in un gesto di solidarietà che in molti gli riservavano quotidianamente. Dopo averlo bevuto, il senzatetto si era avviato verso il suo materasso, dove, con ogni probabilità, si è spento senza che nessuno potesse intervenire. Testimoni raccontano che la sera precedente si fosse lamentato di forti dolori alla schiena.

Un uomo conosciuto e benvoluto

Descrivendolo come una figura familiare nel quartiere, i residenti lo ricordano come un uomo educato e riservato. Dalla carnagione scura e con una lunga barba incolta, aveva lavorato saltuariamente in alcune attività nei pressi del passaggio a livello e passava gran parte delle sue giornate tra i binari e l’incrocio, osservando auto e passanti. Era noto con il soprannome di “Coda”, e secondo alcuni aveva avuto una moglie e una figlia a Gragnano. Durante la pandemia Covid, molte persone del posto si erano preoccupate per lui, offrendogli cibo e beni di prima necessità.

Le indagini in corso

Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire con esattezza le cause del decesso. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia, che dovrà stabilire se la morte sia dovuta a cause naturali o se ci siano elementi che possano far pensare ad altre ipotesi. Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno cercando eventuali effetti personali che possano aiutare a rintracciare i familiari dell’uomo e a chiarire gli ultimi momenti della sua vita.

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