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Napoli, estorsione ripresa con il cellulare: sei arresti legati al clan Mazzarella

Un’estorsione da 100mila euro ai danni del titolare di una sala scommesse nel quartiere Poggioreale di Napoli è stata ripresa con un cellulare per dimostrare al capo del clan che l’ordine era stato eseguito. La registrazione, effettuata da un affiliato, ha immortalato le richieste estorsive avanzate dai complici alla vittima.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Napoli, l’uomo incaricato della registrazione si sarebbe posizionato all’esterno della sala scommesse, scegliendo un punto strategico per riprendere senza difficoltà il dialogo tra i suoi complici e la vittima. Questo materiale probatorio ha avuto un ruolo chiave nell’inchiesta che ha portato sei persone in carcere.

L’inchiesta e la presenza della camorra a Pomigliano d’Arco

L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, ha confermato ancora una volta la presenza della camorra a Pomigliano d’Arco. Tra gli arrestati figura Maurizio Virente, considerato un esponente di vertice del clan Mazzarella. Stando a quanto hanno ricostruito gli investigatori, sarebbe il secondo in grado dopo il latitante Roberto Mazzarella.

Virente, che si trovava agli arresti domiciliari al momento della notifica della nuova misura cautelare, avrebbe ordinato a due suoi uomini di Pomigliano d’Arco di mettere in atto l’estorsione.

Gli arrestati e le misure cautelari

Le misure cautelari emesse dal GIP di Napoli riguardano, oltre a Maurizio Virente, anche Raffaele Bove, Salvatore Ricciardi, Vincenzo Basso, Felice Ferretti e Maria Febbraio. Tutti sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’operazione rappresenta un nuovo colpo al clan Mazzarella, storicamente attivo nelle dinamiche criminali di Napoli e dell’hinterland.

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