Dopo il marasma che ha investito Poggiomarino nell’ottobre scorso, la cittadina vesuviana sembra non ancora al sicuro dallo tsunami che potrebbe abbattersi sulla politica locale alla vigilia della prossima tornata elettorale.
A sconvolgere la vita amministrativa fu l’arresto dell’allora sindaco Maurizio Falanga, del suo vice Luigi Belcuore e l’imprenditore Franco Carillo, che gli inquirenti hanno indicato come l’intermediario del presunto patto scellerato tra politica e malaffare, sancito per condizionare l’elezione del sindaco “giusto”.
Poggiomarino verso le amministrative: il futuro politico resta incerto
Intanto, a poco più di due mesi dalle elezioni amministrative, il destino politico di Poggiomarino è ancora avvolto nell’incertezza. La città, inserita nell’elenco dei comuni al voto, ma restano ancora seri dubbi che si possa andare al voto.
La brutta faccenda scoperchiata cinque mesi fa, ha visto successivamente le dimissioni di Falanga con il conseguente scioglimento del consiglio comunale e l’invio di ispettori prefettizi per verificare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata.
La scorsa settimana, poi, si è registrato un altro step fondamentale. E’ giunta, con rito abbreviato, la sentenza che ha condannato, un altro dei personaggi principali di tutta la faccenda, Rosario Giugliano, detto “o minorenne”, esponente di spicco del clan locale e oggi pentito e collaboratore di giustizia, a tre anni e sei mesi di carcere proprio in relazione alla faccenda di Poggiomarino.
Grazie alle testimonianze di Giugliano, risultate fondamentali per ricostruire quanto accaduto nella cittadina vesuviana, è stato possibile ricostruire l’intero progetto criminale fatto di voti pilotati per il sindaco “amico” in cambio di appalti alla malavita.
Se venissero confermata la presenza della camorra negli affari municipali, elezioni rinviate al 2027
Dunque l’inchiesta ha messo sotto accusa l’ex sindaco Maurizio Falanga e l’ex vicesindaco Luigi Belcuore, entrambi attualmente a processo per scambio elettorale politico-mafioso. Tuttavia, Poggiomarino è ancora tra i comuni al voto poiché lo scioglimento del consiglio è avvenuto a seguito delle dimissioni del primo cittadino nel novembre 2024, e non per provvedimenti diretti legati all’indagine.
Nel frattempo, l’amministrazione è passata sotto il controllo di un commissario prefettizio, mentre gli ispettori della prefettura stanno esaminando la situazione. Se la loro relazione dovesse confermare le infiltrazioni criminali, il governo potrebbe decidere per un commissariamento prolungato e il rinvio fino al 2027 delle elezioni, originariamente previste per il 25 e 26 maggio 2025, con eventuale ballottaggio due settimane dopo.
Un futuro politico sospeso in attesa della relazione prefettizia
La situazione rimane in costante evoluzione. La decisione finale dipenderà dall’esito della relazione della commissione d’accesso e dalle determinazioni del Consiglio dei Ministri. Se venisse disposto un commissariamento per infiltrazioni mafiose, la politica locale sarebbe congelata per i prossimi due anni, lasciando la guida del Comune a una triade commissariale.
Se invece non emergessero elementi sufficienti per un nuovo scioglimento, Poggiomarino si avvierebbe verso le elezioni di maggio, seppur in un clima di incertezza assoluta e con un panorama politico ancora privo di candidati ufficiali.