Dovranno analizzare le dichiarazioni rese durante gli interrogatori, in particolare dai ragazzini parti offese, e relazionare gli inquirenti sull’eventuale presenza di discrasie.
Ecco quanto dovranno fare i due consulenti, uno psichiatra infantile e uno psicoanalista, a cui è stato affidato l’incarico affidato dalla Procura di Torre Annunziata che indaga sulle presunte violenze sessuali compiute da una professoressa su alcuni alunni di una scuola media del rione Scanzano di Castellammare di Stabia dove la docente ricopriva l’incarico di insegnante di sostegno.
Il fatto è tristemente noto ed è esploso lo scorso novembre quando la professoressa, Veronica Sposito, 37 anni, residente a Meta di Sorrento, fu aggredita da una trentina di genitori, insieme al padre (accorso per difenderla) e alla vicepreside, accusata di aver coperto i presunti abusi. L’episodio avvenne dopo che le voci sui fatti avevano iniziato a circolare con insistenza.
Le testimonianze si riferiscono a quanto sarebbe accaduto nel corso dell’anno scolastico precedente. Raccolte con l’ausilio di uno psicologo, in modalità protetta, le parole dei ragazzi sono supportate da messaggi, anche vocali, rinvenuti in una chat denominata “La Saletta”, lo stesso nome della stanza della scuola dove si sarebbero consumati gli abusi.
Il termine della consegna della relazione è fissato in 90 giorni e quindi l’incidente probatorio, in mancanza di novità, dovrebbe concludersi a luglio.
Nei giorni scorsi gli investigatori hanno ascoltato i sette ragazzini coinvolti nella vicenda e alcuni hanno riferito di condizionamenti su cui adesso si sta concentrando, tra l’altro, l’attenzione degli inquirenti. Dal canto suo la docente continua a dirsi innocente, ma intanto resta in carcere.