Tommaso Altobelli era un idraulico nativo di Volla e residente a Cercola, moglie e figli, e aveva compiuto sessant’anni sei mesi fa.
L’ennesima “vittima del lavoro”. Si trovava nella mattinata di ieri in un complesso residenziale di Casalnuovo, in via Giacomo Puccini, dove ha tragicamente perso la vita. E proprio sotto quel palazzo, quel condominio di decine di appartamenti, la disperazione e la rabbia dei parenti, mentre le autorità, magistrati e carabinieri, iniziavano ad indagare sulla dinamica dell’ennesima morte bianca.
La dinamica dell’incidente
Nella mattinata di ieri l’idraulico si trovava su una tettoia di metallo che copriva l’ingresso di un garage interrato posto circa sette metri più in basso. A un certo punto, ha calpestato una sezione più debole della struttura, costituita da un rettangolo di vetroresina di circa un metro quadrato. Il materiale non ha retto il peso dell’uomo, che è precipitato nel vuoto e ha battuto violentemente la testa sul selciato, morendo sul colpo.
Le indagini dei carabinieri
Le indagini sono condotte dai carabinieri della tenenza di Casalnuovo, sotto la supervisione del pm della Procura di Nola, Sarah Caiazzo. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente e di chiarire diversi aspetti ancora oscuri.
Uno dei punti da verificare è la presenza di Altobelli sul posto. L’idraulico sessantenne non risulta essere titolare enemmeno dipendente di un’impresa. Non è chiaro quindi a che titolo stesse lavorando lì. Si ipotizza che fosse stato il condominio a chiamarlo per effettuare un intervento, ma questa circostanza è ancora al vaglio degli inquirenti.
Misteri sulla tettoia e sul lavoro svolto
Secondo le prime ricostruzioni, Altobelli era arrivato sul posto con un furgoncino bianco, parcheggiandolo sul retro dell’edificio, davanti a un muretto alto circa un metro. Dopo aver prelevato alcuni attrezzi, era salito sul muretto e aveva iniziato a camminare sulla tettoia di lamiera che copriva l’ingresso del garage sottostante. La presenza nella tettoia di una “toppa” in vetroresina in un punto della struttura si è rivelata fatale: il materiale ha ceduto, provocando la caduta dell’uomo da un’altezza di circa sei metri.
Non è ancora chiaro se Altobelli sia deceduto sul colpo o se abbia agonizzato prima dell’arrivo dei soccorsi. Quando i carabinieri sono giunti sul posto, lo hanno trovato privo di vita.
Rimane inoltre il dubbio sul tipo di lavoro che l’idraulico stava svolgendo sulla tettoia e sulla regolarità della struttura stessa. Gli investigatori stanno cercando di accertare se la tettoia fosse stata autorizzata dal Comune o se fosse stata realizzata senza permessi. Ed anche anche su questo ulteriore punto oscuro gli inquirenti hanno confermato che stanno indagando.
Il dolore dei familiari e il bilancio delle morti sul lavoro
La moglie di Altobelli, i figli, i fratelli e gli altri parenti erano presenti sul luogo della tragedia, straziati dal dolore e in cerca di risposte.
Negli ultimi giorni, la provincia di Napoli è stata teatro di numerose morti sul lavoro. Il 26 marzo, a Sant’Antonio Abate, ha perso la vita Nicola Sicignano, operaio di 51 anni, rimasto schiacciato in un impianto di trattamento rifiuti.
Anche Casalnuovo e i comuni limitrofi sono stati segnati da eventi simili. Il 19 febbraio 2024, a Afragola, ha perso la vita Pasquale Pispico, operaio 35enne originario di Casalnuovo, mentre il 2 maggio successivo, nel rione Licignano di Casalnuovo, è morto Vincenzo Coppola, 60 anni, di Frattamaggiore, durante un cantiere edile.