Serrande forzate, catenacci spezzati, registratori di cassa svuotati: Torre del Greco continua a fare i conti con una nuova ondata di furti notturni ai danni dei piccoli esercizi commerciali. L’ultimo episodio si è verificato nella notte tra mercoledì e giovedì, quando ignoti hanno preso d’assalto una nota macelleria di via Purgatorio, nel cuore della città.
A scoprire l’accaduto è stato un cliente mattiniero, che ha subito avvisato il titolare. “Una telefonata all’alba mi ha stravolto la giornata,” racconta il proprietario, ancora sotto shock. “Appena arrivato, ho trovato la serranda divelta e l’attrezzatura sparita. Non solo i soldi, ma anche strumenti essenziali per il nostro lavoro, come l’affettatrice, sono stati portati via”.
Il colpo si aggiunge ai due già messi a segno nei giorni scorsi: uno in un’altra macelleria in zona Vesuviana, l’altro in un caseificio nei pressi della Litoranea. Un’escalation di furti attribuita a quella che in città è ormai stata ribattezzata la “banda delle affettatrici”, che agisce con estrema rapidità e usando tecniche diverse: da semplici forzature a sofisticati strumenti per disattivare sistemi di allarme e videosorveglianza.
Nel mirino della criminalità, soprattutto le piccole attività di quartiere, già messe a dura prova dalla crisi economica e ora ulteriormente indebolite da un clima crescente di insicurezza. Il timore tra i commercianti è palpabile, specie in vista delle imminenti festività pasquali, tradizionalmente periodo di maggior lavoro per macellerie, salumerie e caseifici.
“La paura non è solo per il danno economico,” afferma la vittima. “Il vero danno è psicologico: lavoriamo ogni giorno con sacrificio e non ci sentiamo più tutelati. Ci sentiamo abbandonati”.
In città cresce la richiesta di un presidio maggiore delle forze dell’ordine, mentre tra i commercianti si rafforza il senso di solidarietà e l’idea di creare reti di mutuo supporto e sorveglianza condivisa.