L’incidente del 17 aprile 2025 sulla funivia del Monte Faito non è un caso isolato. Un precedente grave risale al 15 agosto 1960, a meno di otto anni dall’inaugurazione dell’impianto, che avvenne nel 1952. Quella tragedia, simile per certi versi a quanto accaduto oggi, segnò indelebilmente la storia della funivia.

Era una giornata di Ferragosto quando, poco dopo le 15:00, una delle cabine, che aveva appena iniziato la discesa dalla vetta del Monte Faito, si sganciò dal cavo di trazione. La cabina, ormai fuori controllo, precipitò sul primo pilone e finì per schiantarsi sull’imbocco del tunnel ferroviario della stazione sottostante. L’impatto fu devastante, e nella tragedia persero la vita quattro persone.

Le vittime e i soccorsi

Tra le vittime dell’incidente ci furono Francesco Cimmino, un commerciante, e il figlio Luigi, di appena 9 anni, entrambi di Castellammare di Stabia. A perdere la vita anche il conduttore della cabina, Alberto Lanza, 40 anni, di Cercola, e Di Girolamo Costanzo, un uomo di 71 anni di Napoli. I loro corpi furono estratti dalle lamiere della cabina distrutta.

Molti altri passeggeri, 31 in totale, furono feriti nello schianto, ma furono soccorsi prontamente, grazie anche all’intervento di Angelo La Montagna, che stava manovrando la funivia dalla stazione di vetta. La Montagna riuscì ad azionare il freno di emergenza al momento giusto, impedendo che la cabina in discesa precipitasse ulteriormente. La sua prontezza di riflessi salvò la vita di 36 persone che altrimenti sarebbero morte nell’impatto.

Le cause dell’incidente del 1960

Le indagini su quell’incidente, come su quello del 2025, si concentrarono sulla causa tecnica che aveva provocato il disastro. In quel caso, si scoprì che un malfunzionamento dei cavi di trazione, combinato con un errore di calcolo nella gestione della velocità della cabina, aveva portato alla tragedia. Le dinamiche di quell’incidente, purtroppo, non erano così dissimili da quelle che hanno caratterizzato l’incidente più recente. La rottura del cavo di trazione e il guasto al sistema di frenaggio sembrano essere gli stessi fattori che hanno causato entrambi i disastri, sebbene le circostanze esatte siano ancora sotto esame.

Riflessioni sulla sicurezza e sulle tragedie del passato

Le tragedie passate, come quella del 1960, hanno sempre messo in luce l’importanza della manutenzione costante e delle verifiche rigide sugli impianti di trasporto a fune. Nonostante il passare dei decenni, e gli aggiornamenti tecnologici, la sicurezza di tali impianti resta un tema caldo e di primaria importanza, specialmente in un’area turistica come quella del Monte Faito, dove il flusso di visitatori è costante. Il fatto che il servizio fosse stato riaperto solo una settimana prima del disastro del 2025 rende ancora più amara la riflessione su come certe misure di sicurezza possano essere facilmente trascurate.

Quattro morti nel crollo della funivia del Monte Faito, tragedia a Castellammare di Stabia

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteQuattro morti nel crollo della funivia del Monte Faito, tragedia a Castellammare di Stabia
SuccessivoCastellammare: “Una tragedia che non doveva accadere”. Le dichiarazioni sulla tragedia della funivia Faito
IGV News
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.