La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha disposto un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri, riconducibili a quattro soggetti, tra cui il legale rappresentante della società Rotortech s.r.l. di Pompei, che risulta già nota alle cronache per uno spettacolare lancio di petali di rosa durante i funerali di Vittorio Casamonica nel 2015 a Roma. Il provvedimento è stato eseguito dai militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli.
Accuse pesanti: attività commerciali aeree senza autorizzazioni
Le indagini, coordinate dalla Procura oplontina e in particolare dal procuratore Nunzio Fragliasso, hanno permesso di accertare che fino al novembre 2024 gli indagati avrebbero esercitato attività di air-taxi, voli panoramici e lanci in volo di oggetti, tra cui petali di fiori, senza alcuna autorizzazione prevista dalla normativa aeronautica vigente.
Secondo quanto emerso, l’attività sarebbe stata svolta in assenza del certificato di operatore aereo e della licenza di esercizio, violando così l’articolo 1188 del Codice della Navigazione. I reati contestati riguardano anche:
- l’impiego di aeromobili non abilitati alla navigazione aerea per fini di lucro (art. 1216);
- l’uso abusivo di elicotteri per scopi commerciali (art. 1143);
- l’assunzione del comando da parte di piloti privi della necessaria abilitazione professionale (muniti solo della licenza di pilota privato e della relativa abilitazione, art. 1117);
- il sorvolo non autorizzato di centri abitati – nello specifico del Comune di Pompei – in presenza di assembramenti di persone, e il lancio di petali di rose al termine di cerimonie religiose senza il consenso dell’ENAC, in violazione dell’articolo 1228 del Codice della Navigazione.
Pericoli gravi per la sicurezza: bagagli sui comandi e decolli in aree critiche
La Procura ha definito l’attività come “estremamente pericolosa per la pubblica e privata incolumità”, giustificando così l’urgenza e la necessità del sequestro preventivo. Gli elicotteri impiegati non sarebbero stati sottoposti a regolari ispezioni tecniche e le operazioni di manutenzione non risultano conformi agli standard di sicurezza commerciale europei.
Le indagini hanno documentato condotte imprudenti e potenzialmente letali, tra cui:
- il trasporto di turisti con bagagli appoggiati direttamente sui comandi di volo;
- la mancanza di stivaggio sicuro;
- l’uso di aree di decollo e atterraggio situate in zone ad alto rischio, tra cui vicinanze di scuole, autostrade e ferrovie.
Sequestrati per ora tre elicotteri, operazioni in corso
Al momento, come confermato dal comunicato della Procura e dall’articolo di cronaca, sono stati effettivamente sequestrati tre elicotteri, mentre le operazioni sono ancora in corso per completare l’esecuzione del provvedimento cautelare sugli otto aeromobili complessivamente coinvolti.
Il precedente clamoroso: il volo al funerale del boss
La società Rotortech s.r.l., al centro delle indagini, era già balzata agli onori delle cronache il 20 agosto 2015, quando uno dei suoi elicotteri sganciò petali di rosa sulla Chiesa Don Bosco di Roma durante i funerali di Vittorio Casamonica, evento che suscitò grande scalpore mediatico e indignazione pubblica.
Vittorio Casamonica era un esponente di spicco dell’omonimo clan, un potente gruppo criminale radicato a Roma, noto per le sue attività estorsive, usuraie e per legami con ambienti mafiosi. Il clan è stato oggetto di numerose indagini e operazioni giudiziarie per reati collegati alla criminalità organizzata.
Funerali Casamonica: utilizzata la stessa carrozza dei funerali di Totò
La cerimonia funebre si svolse nella Chiesa Don Bosco di Roma e fu caratterizzata da un corteo funebre in stile hollywoodiano, con carrozze trainate da cavalli, manifesti inneggianti al defunto come “re di Roma”, musiche tratte dal film “Il Padrino” e, appunto, un lancio di petali di rosa da un elicottero, che sorvolò la chiesa durante il rito.
La posizione della Procura
Il procuratore Nunzio Fragliasso ha ribadito nella nota ufficiale che il provvedimento si è reso necessario per impedire la prosecuzione delle attività illecite, ritenute non solo abusive, ma anche gravemente lesive della sicurezza aerea e urbana. Non si esclude che nei prossimi giorni possano emergere ulteriori responsabilità o nuove ipotesi di reato nell’ambito dell’inchiesta, che resta aperta e in evoluzione.
Le indagini, tuttora in corso, mirano ad approfondire anche il profilo tecnico dei mezzi sequestrati, le modalità di ingaggio dei piloti, e l’eventuale coinvolgimento di terzi soggetti nell’organizzazione dei voli.