Pioggia di sassi contro le auto sulla statale 268. Donna ferita al volto da un sampietrino: “È tentato omicidio”

Sassi lanciati contro le auto dai cavalcavia alle uscite Madonna dell’Arco della SS268 del Vesuvio e Paesi Vesuviani della 162 Dir. Borrelli (Avs): “Potrebbero essere rapinatori che aspettano che le vittime si fermino”

Una serata qualunque si è trasformata in un incubo per una coppia che transitava in auto sulla Statale 268 del Vesuvio nel territorio a est di Napoli. Un sampietrino, lanciato da ignoti dalla corsia opposta o da un cavalcavia, ha colpito in pieno il parabrezza dell’auto su cui viaggiavano, infrangendolo e raggiungendo al volto una donna seduta accanto al conducente. La vittima, ferita, è stata soccorsa dal marito e successivamente assistita dalle forze dell’ordine.

A denunciare l’accaduto è stato lo stesso uomo, affidando il suo racconto a un video pubblicato su Instagram, dove ha parlato di un «sasso da ottocento grammi» che ha centrato la loro vettura. «Siamo stati vittime di un tentato omicidio, ho temuto che mia moglie potesse morire. Il nostro sabato sera si stava trasformando in una tragedia», ha dichiarato con la voce rotta dall’emozione.

Un fenomeno in espansione: almeno 20 episodi in pochi giorni

Il caso della donna ferita è solo uno dei numerosi episodi segnalati nelle ultime settimane da automobilisti terrorizzati che percorrono la SS268, tristemente ribattezzata la “statale delle sassaiole”. A partire dal 1° maggio, il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, esponente di Alleanza Verdi-Sinistra, ha ricevuto oltre venti segnalazioni documentate da fotografie, video e testimonianze, provenienti dalla Strada Statale 268 nei pressi dell’uscita Madonna dell’Arco e anche la Strada Statale 162 dir all’altezza dell’uscita Paesi Vesuviani.

In molti parlano di parabrezza sfondati, carrozzerie danneggiate e, come nel caso sopra riportato, di feriti. Alcuni raccontano di essersi salvati per puro caso. Un pendolare ha riferito: «Lavoro a Poggiomarino e percorro quella strada ogni giorno. Un sasso ha mancato il mio parabrezza per pochi centimetri. Ho una bimba di 7 mesi, ho davvero visto la morte con gli occhi».

Il sospetto: sassi lanciati per rapinare gli automobilisti

Alla base degli attacchi ci potrebbe essere un piano criminoso ben preciso. Secondo l’ipotesi più accreditata dalle forze dell’ordine e confermata dallo stesso Borrelli, i sassi sarebbero lanciati da bande di rapinatori con l’intento di costringere i conducenti a fermarsi per poi derubarli. «La dinamica si ripete sempre uguale – spiega il deputato – i lanci avvengono nei pressi degli svincoli, spesso dal lato opposto della carreggiata. I danni servono ad attirare l’automobilista fuori dal veicolo».

Alcuni cittadini di Pollena Trocchia avrebbero indicato come possibile mezzo dei responsabili un’Opel Astra, avvistata più volte nei pressi degli attacchi. Le indagini sono in corso e al momento non si escludono gruppi distinti che operano con modalità simili nella stessa zona.

Il grido d’allarme degli automobilisti

I racconti continuano ad affluire. Un cittadino scrive a Borrelli: «Segnalo un episodio gravissimo avvenuto nei pressi dello svincolo di Madonna dell’Arco. Mio fratello è stato colpito da una pietra mentre era in auto. È stato un gesto folle e criminale. Non è ammissibile rischiare la vita percorrendo una strada pubblica».

Un altro testimone aggiunge: «Stavamo facendo un giro, quando un mattone ci ha colpiti in pieno. Se avesse colpito il vetro sul lato guida, sarei morto». Le emozioni ricorrenti nei racconti sono paura, sgomento e rabbia. «La situazione sta diventando insostenibile – dice un altro – ormai percorro quella strada con l’ansia che possa accadere di nuovo».

Controlli rafforzati, ma il rischio resta alto

Dopo l’esplosione mediatica della vicenda, le forze dell’ordine hanno rafforzato i pattugliamenti nei tratti più critici della SS268, soprattutto nelle ore serali. Alcuni automobilisti riferiscono di aver notato la presenza di pattuglie e interventi tempestivi in occasione dei lanci. «Grazie per aver intensificato i controlli – ha scritto un conducente a Borrelli – anche se i lanci continuano, ora c’è almeno chi può assistere e intervenire».

Tuttavia, la richiesta unanime è quella di interventi strutturali, come l’installazione di videocamere di sorveglianza, l’identificazione dei veicoli sospetti tramite le targhe e, soprattutto, la cattura dei responsabili prima che si verifichi un evento irreparabile.

Borrelli: «Serve una risposta forte prima che ci scappi il morto»

«Questi episodi – afferma il deputato – sono tutt’altro che casuali. Non si tratta più di gesti isolati ma di un fenomeno esteso, probabilmente attivo da anni, che è venuto a galla grazie al passaparola sui social. Il rischio concreto è che ci scappi il morto. È fondamentale che chi sa qualcosa si faccia avanti, anche anonimamente, per aiutare le indagini».

Nel frattempo, le donne e gli uomini che ogni giorno percorrono le statali vesuviane continuano a rischiare la vita per raggiungere casa o lavoro. Come la passeggera ferita sabato sera, che si è trovata improvvisamente immersa in una scena da film criminale, ma purtroppo assolutamente reale.

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