Massimiliano Amato, noto come “’O bandito”, è stato arrestato in Perù dopo oltre dieci anni di latitanza. Il 54enne napoletano era inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia. La cattura è avvenuta grazie a un’operazione congiunta tra i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e le autorità peruviane.
Amato, considerato un broker di primo livello del traffico internazionale di cocaina, deve scontare una condanna definitiva a 9 anni e 4 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Era latitante dal 2013, quando si rese irreperibile dopo essere stato scarcerato durante le indagini preliminari.
Secondo le indagini, Amato curava i rapporti con i cartelli sudamericani per conto del clan Mazzarella, in particolare per la fazione guidata da Giuseppe Sabatino. Operava in Spagna, dove organizzava l’acquisto e il trasporto della cocaina diretta a Napoli, gestendo spedizioni via terra, mare e aria. Le partite di droga – anche da mezzo quintale – venivano poi distribuite alle piazze di spaccio campane.
Il latitante è stato individuato a Lima, dove viveva sotto falso nome. Decisiva la cooperazione internazionale che ha consentito di localizzarlo e bloccarlo. Ora si attende l’estradizione in Italia.
Amato, originario del Vomero e celibe, è noto anche per il suo passato da leader del gruppo ultras “Fedayn EAM 1979”, legato alle frange più radicali della tifoseria del Napoli. Un profilo che intreccia criminalità organizzata e violenza da stadio, e che rappresenta l’evoluzione dei clan verso una dimensione sempre più internazionale e strutturata del narcotraffico.