Oggi sarà una giornata di caos per i trasporti sulle linee Eav, con disagi annunciati a partire dalle 8:30, quando l’ultimo treno “garantito” raggiungerà la destinazione. L’interruzione, che coinvolgerà tutte le linee della Circumvesuviana, sarà aggravata dalla chiusura della stazione di Napoli-Piazza Garibaldi, nodo strategico per gli spostamenti in tutta l’area metropolitana.
Ad annunciare e spiegare le motivazioni dello sciopero sono i lavoratori iscritti al sindacato Orsa, promotori della protesta. Lo fanno con una nota che mette in luce anni di criticità interne e mancate tutele: “Da oltre due anni ci trasciniamo dietro errori ed inefficienze nel servizio ferroviario che non fanno altro che rendere tossico il rapporto tra azienda e lavoratori, ed il merito è esclusivamente di chi gestisce male il settore”, si legge nel documento.
Lo sciopero durerà 24 ore, con le uniche fasce di garanzia previste dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 16:30 alle 19. A spiegare la scelta di domenica, i dipendenti specificano: “Non abbiamo voluto far pesare la nostra protesta su studenti e pendolari“.
L’agitazione arriva a pochi giorni da una nuova rottura con l’azienda, dopo l’ennesima trattativa fallita. Il malcontento tra i lavoratori si concentra su una serie di problematiche irrisolte che, a loro dire, rendono difficile lo svolgimento del servizio.
“Da oltre due anni dai nostri salari mancano competenze, ore di lavoro straordinario e indennità regolarmente lavorate, che si ‘perdono’ nel software di gestione. Negli anni precedenti al 2023 si è verificato un problema analogo, poi sanato. Da oltre due anni i lavoratori sono ‘costretti’ a utilizzare un’app aziendale per visualizzare i turni da effettuare, che però non risponde completamente alle loro esigenze e non funziona sempre come dovrebbe. Da oltre due anni la bigliettazione sul treno si è moltiplicata a dismisura a causa delle tante (troppe) biglietterie colpevolmente chiuse dall’Eav, eppure per chi emette biglietti non c’è alcuna garanzia se in cassa denaro falso o viene rapinato. Il personale con più abilitazioni viene gestito senza regole ben definite“.
L’Orsa chiarisce che non si tratta di una rivendicazione economica: “Non ci sono rivendicazioni economiche o salariali, è uno sciopero che costerà finanziariamente molto più ai lavoratori, proprio perché si effettua di domenica. Vogliamo regole certe nella gestione dei lavoratori e per il pagamento, in busta paga, di quanto effettivamente ognuno di noi lavora”.
Infine, si sottolinea come la situazione sia diventata insostenibile anche sul piano del dialogo istituzionale: “Abbiamo cercato un confronto con Eav, dall’azienda non abbiamo riscontrato alcuna effettiva e concreta disponibilità a risolvere i problemi“.
Sarah Riera