La tappa più lunga del Giro d’Italia, la Potenza-Napoli, con 227 km, si è conclusa sul lungomare di Napoli alla rotonda Diaz con l’australiano Kaden Groves della Alpecin Deceuninck che in volata ha messo a segno il primo sigillo sulla corsa. La spunta su Milan Fretin (Cofidis) e Paul Magnier (Soudal Quick-Step), beffato Wout Van Aert scattato con troppo anticipo.
La corsa è stata condizionata da una caduta che ha coinvolto circa 30 ciclisti a 70 km dall’arrivo, a Baiano, a causa dell’asfalto bagnato per la pioggia.
Analisi della tappa
Alla Potenza-Napoli di 227 chilometri è successo praticamente di tutto. Tappa complessa all’inizio con continui saliscendi in terra di Irpinia con una fuga di Paleni e Van der Hoorn poi ripresi a Napoli appena prima della volata.
La corsa a seguito della paurosa caduta è stata neutralizzata, quindi niente abbuoni o punti, ma valida solo la vittoria di tappa.
In volata Matteo Moschetti, velocista della Q36.5 Pro Cycling, è stato sanzionato dalla giuria e declassato all’ultima posizione per condotta scorretta nello sprint finale, ma la penalità è stata poi aggravata: i commissari hanno ritenuto che Moschetti abbia ostacolato volontariamente Olav Kooij (Visma | Lease a Bike), spingendolo verso le transenne con un movimento del corpo ritenuto intenzionale.
Per questo gesto, giudicato come “sprint irregolare con spallata che influenza il risultato”, Moschetti ha ricevuto anche una multa di 500 franchi svizzeri e la sottrazione di 13 punti nella classifica della Maglia Ciclamino. Il suo punteggio scende così a -6 punti complessivi.
Pedersen resta in rosa
La maxi-caduta ha costretto al ritiro diversi corridori tra cui Hindley, Smith, Hollman, Van den Bossche e consente alla Maglia Rosa Pedersen di rallentare il ritmo senza conseguenze in classifica ed evitare rischi che avrebbero potuto compromettere il resto del Giro. Il danese rimane in maglia rosa, con 17 secondi di vantaggio su Primoz Roglic. Domani la settima tappa, la Castel di Sangro – Tagliacozzo di 168 km, col primo arrivo in salita che potrebbe già dare qualche indicazione per la lotta finale.
Mauro Vegni: “Neutralizzato tappa per evitare rischi”
“Devo dire che ai corridori abbiamo solo riferito che avremmo dato una partenza nuova, con gli stessi distacchi che c’erano prima, non c’è stata nessuna discussione, abbiamo sentito quanto era accaduto, considerando che gli asfalti diventano impraticabili in posti di mare abbiamo preso questa decisione, in modo tale di evitare di perdere ciò che il Giro può dare.
Capita sempre, soprattutto dove c’è il mare vicino, non abbiamo voluto rischiare, purtroppo ci sono corridori importanti che sono caduti, domani ripartiremo nuovamente”.
Domenico Ferraro