Un operaio di 60 anni ha perso la vita nella mattinata di oggi, domenica 19 maggio, a Scafati, in provincia di Salerno, a seguito di un grave incidente sul lavoro. L’uomo si trovava all’interno di un cantiere edile in via Don Angelo Pagano, dove stava partecipando a lavori di ristrutturazione di uno stabile. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe precipitato da una scala, sbattendo violentemente a terra. Per lui non c’è stato nulla da fare.

Inutili i soccorsi: morto sul colpo

Il sessantenne stava lavorando su una scala quando, per cause ancora da accertare, avrebbe perso l’equilibrio ed è caduto, sbattendo rovinosamente al suolo. L’impatto si è rivelato fatale e, secondo quanto emerso, l’uomo sarebbe deceduto sul colpo. I soccorsi sono arrivati tempestivamente, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile. L’area è stata immediatamente messa in sicurezza per consentire gli accertamenti.

Indagini in corso: fascicolo aperto dalla Procura

Sull’accaduto ha aperto un’indagine la Procura di Nocera Inferiore, che ha già avviato un fascicolo per chiarire le circostanze del decesso. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri e al Nucleo Ispettorato del Lavoro, che stanno operando congiuntamente per ricostruire l’intera dinamica dell’incidente. Resta da comprendere cosa possa aver provocato la caduta: si valutano eventuali condizioni di instabilità, errori umani o mancanze nelle misure di sicurezza.

Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, l’operaio lavorava con un contratto regolare e il cantiere risulta autorizzato, elementi che dovranno comunque essere approfonditi per escludere responsabilità indirette o omissioni. L’autorità giudiziaria sta valutando se disporre l’autopsia sul corpo della vittima, attualmente a disposizione degli inquirenti.

Le parole della UIL: “Un’ecatombe da fermare”

Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL di Napoli e Campania, che ha espresso forte preoccupazione per l’ennesimo episodio mortale sul lavoro in Campania. “Sono passati solo cinque mesi dall’inizio dell’anno e sono morti già quattordici lavoratori, questa è un’ecatombe che va fermata. Aspettiamo di avere risposte dal Governo nell’incontro che si terrà nei prossimi giorni. La UIL ha già chiesto l’insediamento di una procura speciale per le morti sul lavoro, che devono essere riconosciute come omicidi perché nel 2025 non si può ancora morire di lavoro, né tanto meno gli incidenti sul lavoro possono essere considerate semplici fatalità o casualità. Dietro ad ogni vittima sul lavoro ci sono specifiche responsabilità”.

Un bilancio drammatico in Campania

Con questa nuova tragedia, il bilancio delle morti sul lavoro in Campania sale a quattordici nei primi cinque mesi del 2025. Un dato che allarma i sindacati e riaccende il dibattito nazionale sulla necessità di rafforzare i controlli nei cantieri e nei luoghi di lavoro, migliorare la formazione sulla sicurezza e assicurare l’effettiva applicazione delle normative esistenti.

Mentre proseguono gli accertamenti, resta il dolore per la perdita di un altro lavoratore impegnato nella sua attività quotidiana. Un’altra vita spezzata, che si aggiunge al lungo elenco di chi muore svolgendo il proprio mestiere.

Filippo Raiola

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