Gragnano, un calcio al bullismo per ricordare Alessandro

Un torneo per non dimenticare. Un calcio al bullismo in memoria di Alessandro Cascone, il ragazzo di 13 anni che nel settembre del 2022 ha deciso di togliersi la vita a causa di episodi di bullismo e cyberbullismo. Domani mattina, a Gragnano, si terrà il primo memorial calcistico dedicato ad Alessandro, con la partecipazione delle scuole medie del territorio. Il torneo si svolgerà nel campo sportivo del Sant’Aniello, in via Castellammare, e rappresenta un’occasione non solo per commemorare Alessandro, ma anche per lanciare un messaggio forte e chiaro: basta silenzi, basta violenza tra i giovani.

Un’iniziativa per sensibilizzare i ragazzi

L’evento è promosso dall’Osservatorio della legalità cittadino e si inserisce nel programma del “Maggio della cultura”, una rassegna organizzata dal Comune di Gragnano, guidato dal sindaco Nello D’Auria. L’obiettivo è educare i ragazzi al rispetto reciproco, valorizzando il dialogo come strumento di prevenzione del disagio. Il torneo assume così una valenza educativa oltre che commemorativa, in una città che ha deciso di trasformare il dolore in impegno civile.

La presenza toccante dei genitori di Alessandro

A prendere parte alla manifestazione ci saranno anche i genitori di Alessandro, Nello e Katia Cascone, che da quasi tre anni hanno scelto di portare in tutta Italia la storia del figlio. Nelle scuole, nelle piazze e durante gli incontri pubblici, i due coniugi raccontano la tragedia che li ha colpiti e invitano i giovani a riflettere sul peso delle parole e dei comportamenti.

“Ai ragazzi diciamo sempre di essere gentili tra loro, di rispettarsi, di usare la parola per farsi del bene”, ripetono i genitori durante ogni incontro, con la speranza che la storia di Alessandro possa salvare altre vite. Il loro impegno è diventato un simbolo della lotta contro il bullismo.

Una vicenda ancora aperta sul piano giudiziario

Intanto, la battaglia giudiziaria per ottenere giustizia non si è mai fermata. Per la morte di Alessandro, attualmente sono a processo tre minorenni, accusati del reato di stalking. Parallelamente, la Procura di Torre Annunziata ha chiesto l’archiviazione per tre maggiorenni, ma i genitori del ragazzo si sono opposti con fermezza alla decisione.

Grazie alla loro opposizione, è stata fissata un’udienza camerale davanti al Gup Emanuela Cozzitorto per metà aprile, affinché venga riesaminata la posizione di questi soggetti. Gli avvocati che assistono la famiglia Cascone — Emilio Longobardi, Mario D’Apuzzo e Giulio Pepe — stanno lavorando su più fronti per far emergere ogni responsabilità.

I messaggi che hanno preceduto il gesto estremo

Secondo quanto sostenuto dai genitori, a spingere Alessandro al gesto estremo non furono solo gli episodi ricorrenti di bullismo, ma anche un intenso scambio di messaggi avvenuto nei giorni e nelle ore precedenti al suicidio. Proprio su questa ricostruzione si basa una parte importante delle indagini ancora in corso.

In particolare, sarebbe coinvolta anche una donna di 40 anni, madre della fidanzatina di Alessandro, che avrebbe avuto un ruolo ambiguo nella vicenda. La procura ne aveva chiesto l’archiviazione, ma la famiglia del 13enne si è opposta anche in questo caso, ottenendo la fissazione di una nuova udienza per metà giugno.

Le nuove accuse: omicidio colposo e frode processuale

In seguito a un’integrazione presentata dai genitori, la 40enne è stata iscritta nel registro degli indagati per i reati di omicidio colposo e frode processuale. L’iscrizione è avvenuta a causa di alcune frasi intercettate tra la donna e la figlia, all’epoca dei fatti non imputabile, che potrebbero avere rilievo nell’inchiesta.

Ma non è tutto: insieme alla donna, saranno nuovamente valutate le posizioni di un 23enne e di un 36enne, cugini dei minori imputati, accusati anch’essi di stalking e istigazione al suicidio. I tre maggiorenni sono stati collegati all’invio di messaggi minatori e offensivi nei mesi e nei giorni precedenti al suicidio di Alessandro, attraverso una chat anonima collegata a Instagram, molto usata dagli adolescenti.

Un impegno collettivo per non restare indifferenti

Il memorial che si svolgerà domani a Gragnano non è solo un torneo sportivo, ma un segno tangibile della volontà della comunità di non dimenticare. L’intera città, con le sue scuole, le istituzioni e le famiglie, si stringe attorno alla memoria di Alessandro e alla lotta portata avanti dai suoi genitori.

Il messaggio che parte dal campo Sant’Aniello è chiaro: “Mai più un altro Alessandro”. In una società dove il bullismo continua a mietere vittime silenziose, l’educazione, la memoria e la giustizia restano le uniche armi per cambiare davvero le cose.

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