Pompei: i cento anni del Campanile del Santuario dedicato al Sacro Cuore, simbolo di pace

“Architettura e tecnica del Campanile del Santuario di Pompei”, a cura del Professor Roberto Castelluccio, sarà la relazione che darà il via al Convegno sul centenario dell’inaugurazione del Campanile, in programma a Pompei, sabato 24 maggio, nella Sala Marianna De Fusco del Santuario.

La tavola rotonda, che inizierà alle 16.30, proseguirà, con l’intervento di Armando Marinelli, rappresentante della Pontificia Fonderia di Campane Marinelli in Agnone, che illustrerà “Il Concerto Campanario di Pompei”. Infine, Monsignor Francesco Asti, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, che parlerà de “Il Campanile di Pompei: per una spiritualità del Sacro Cuore di Gesù”.

«Pompei è dunque terra di speranza. Ogni cosa ne ha il sapore», ha detto in una precedente occasione l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, che sarà presente all’evento. «Qui, oltre al Giubileo della Chiesa universale, vivremo anche alcuni Giubilei della nostra Chiesa particolare. Ne ricordo due: 150 anni orsono, il 13 novembre 1875, il Quadro della Madonna del Rosario giunse per la prima volta in questa Valle, terra “sconsolata” dove abitava uno sparuto gruppo di contadini, afflitti dalla malaria e dai briganti. L’arrivo della Vergine la fece rinascere. Ecco: la luce che vince le tenebre! Inoltre, 100 anni fa, il 24 maggio 1925, fu inaugurato, alla presenza del Beato Bartolo Longo, il campanile del Santuario. Per realizzare le sue 8 campane furono impiegati 100 quintali di cannoni da guerra in bronzo affinché il loro suono ricordasse continuamente l’impegno di Pompei per la pace. Un simbolo di conflitto e di morte diventò segno di fraternità e di concordia universale». Il campanile, dunque, è emblema di pace. Risuonano ancora, a Pompei e in tutto il mondo, le parole che Papa Leone XIV ha pronunciato nell’omelia tenuta, domenica 18 maggio, nella Messa d’inizio pontificato: «In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità. Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo noi siamo uno». Il suono delle campane è, in un’accezione simbolica, la voce di Dio che ci invita a guardare suo Gesù, ad avvicinarci alla sua parola, ad accogliere la sua Parola che illumina e consola. E quella Parola è sempre di pace, di amore, di fraternità. «Fratelli, sorelle – ha esclamato ancora il Santo Padre – questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio “prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?”».

Uno degli aspetti che emergeranno durante il Convegno, moderato dal giornalista Giuseppe Pecorelli, sarà, dunque, proprio il Campanile come emblema di pace. Dedicato al Sacro Cuore di Gesù, il monumento è opera dell’architetto e servo di Dio Aristide Leonori che fu, assieme al fratello Pio, anche direttore dei lavori, disegnatore delle campane, dei portali e degli angeli. All’esterno è di granito grigio con elementi di marmo bianco, è realizzato in stile corinzio e composito, con cinque ordini architettonici rastremati dal basso verso l’alto, raccordati da colonne lucidate a specchio. La parte frontale è di bronzo, reca in altorilievo la scena dell’apparizione del Sacro Cuore di Gesù e Santa Margherita Maria Alacoque. Nel quarto ordine, in una nicchia, è posta una statua in marmo di Carrara del Sacro Cuore di Gesù. Il monumento è coronato da una cupola, sormontata da una croce gemmata in rame e bronzo, benedetta da Pio XI, prima del trasporto a Pompei. Nel Campanile, di 80 metri di altezza, trovano posto 8 campane.

Il Convegno proseguirà con una cerimonia commemorativa davanti al Campanile.

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