La febbre scudetto accende la città e fa esplodere anche il business illegale del merchandising taroccato. Bandane, maglie azzurre, sciarpe e cappellini contraffatti stanno invadendo le strade di Napoli, dove la Guardia di finanza ha messo a segno un’operazione su vasta scala contro il mercato del falso che prolifera grazie all’entusiasmo dei tifosi e alla presenza massiccia di turisti.

Operazione della Guardia di finanza tra Via Toledo e i Quartieri Spagnoli

Nel corso dei controlli condotti nei giorni scorsi dal Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli, sono stati sequestrati oltre 20.000 articoli contraffatti con i marchi della SSC Napoli, per un valore stimato superiore ai 300.000 euro. I blitz hanno interessato in particolare Via Toledo e l’area dei Quartieri Spagnoli, due zone ad alta densità turistica, dove il commercio abusivo prospera tra vicoli e marciapiedi.

I militari hanno denunciato 18 persone, tutte accusate – a vario titolo – di contraffazione, ricettazione e frode in commercio. I prodotti sequestrati riproducevano marchi e simboli ufficiali del Napoli Calcio, ma anche immagini dei suoi calciatori e della nazionale argentina, con espliciti riferimenti al “Pibe de oro”.

Il caso del 71enne ai piedi del murale di Maradona

Tra le situazioni più eclatanti emerse dall’operazione, quella di un uomo di 71 anni, pluripregiudicato, che gestiva un vero e proprio mercato abusivo ai piedi del murale di Diego Armando Maradona, divenuto ormai meta di pellegrinaggio per migliaia di visitatori e tifosi.

Proprio nel cuore dei Quartieri Spagnoli, i “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Napoli hanno sequestrato oltre 4.000 articoli tra maglie del Napoli, bandiere dell’Argentina e prodotti inneggianti a Maradona. Tutti articoli di scarsa qualità, venduti senza alcuna licenza commerciale e in alcuni casi offerti anche a 50 euro l’uno. Un vero affare per chi li piazzava, approfittando della febbre azzurra e della devozione verso l’ex fuoriclasse argentino.

Merchandising tarocco: un business parallelo sulla passione popolare

Il fenomeno del merchandising contraffatto si inserisce in un contesto di passione popolare dilagante, alimentato dal recente trionfo sportivo e da un’identità calcistica che a Napoli travalica il semplice tifo. Maglie, bandiere, gadget di ogni tipo vengono proposti in strada da venditori abusivi che cavalcano l’onda dell’entusiasmo cittadino. Tuttavia, dietro questi “souvenir” si nasconde un’economia sommersa che danneggia non solo la società sportiva ma anche l’intero tessuto commerciale regolare.

Secondo le stime della Guardia di finanza, gli articoli sequestrati avrebbero fruttato un giro d’affari superiore ai 300.000 euro, una cifra che dimostra quanto sia redditizio questo mercato parallelo, alimentato da un flusso costante di turisti e appassionati.

Controlli rafforzati e attenzione su altri punti sensibili della città

Le autorità annunciano che i controlli continueranno, con particolare attenzione ad altre zone sensibili del centro storico e delle aree a ridosso dello stadio. Obiettivo: arginare un fenomeno che, se da un lato sfrutta la passione per il calcio, dall’altro alimenta illegalità, evasione fiscale e concorrenza sleale.

La SSC Napoli, più volte vittima di contraffazione, ha già fatto sapere di sostenere pienamente l’azione delle forze dell’ordine, mentre l’amministrazione comunale promette un’azione coordinata per liberare i marciapiedi e restituire legalità alle strade della città. Anche perché, come ha dichiarato un portavoce del club, «la passione dei tifosi merita rispetto, non truffe mascherate da amore per i colori azzurri».

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