Torre Annunziata torna a fare i conti con la paura e con la presenza pervasiva della criminalità organizzata giovanile, che sembra rialzare la testa in maniera evidente. In meno di 24 ore, due episodi distinti ma collegati tra loro hanno riacceso i riflettori sul conflitto tra gruppi criminali locali: una violenta rissa e una successiva stesa a colpi di pistola hanno messo in allarme residenti, autorità e investigatori. Gli scontri coinvolgerebbero giovanissimi affiliati o simpatizzanti di storiche famiglie camorristiche del territorio oplontino, e fanno temere una nuova escalation per il controllo delle piazze e del territorio.
Rissa davanti al centro commerciale: il primo campanello d’allarme
Il primo episodio si è verificato nella serata di domenica, quando una violenta rissa è scoppiata nei pressi del centro commerciale Maximall, in zona Pompei, a pochi chilometri dal cuore di Torre Annunziata. Secondo le prime ricostruzioni, a fronteggiarsi sarebbero stati due gruppi di giovani, ritenuti vicini ai clan Gionta e al quarto sistema, quest’ultimo collegato alle fazioni del Rione Penniniello.
La scena si è svolta sotto gli occhi attoniti e spaventati di decine di passanti e frequentatori del centro, in un momento di grande affluenza. Alcuni testimoni raccontano di aver visto partire calci e pugni, con urla e minacce che hanno generato il panico tra i presenti.
Le forze dell’ordine, allertate immediatamente, sono intervenute per separare i contendenti e ripristinare l’ordine, ma al loro arrivo i protagonisti della rissa si erano già dileguati.
Spari in via Collinetta: una stesa nel cuore della notte
Nella notte successiva, tra domenica e lunedì, la tensione è tornata a salire. In via Collinetta, una traversa di Corso Vittorio Emanuele III nella zona sud della città, sono stati esplosi diversi colpi di pistola. Nessuno è rimasto ferito, ma gli effetti della sparatoria sono stati ben visibili: i segni degli spari hanno danneggiato una facciata di un edificio, lasciando pochi dubbi sulla natura dell’episodio.
Nonostante sul posto non siano stati ritrovati bossoli, la dinamica è apparsa subito chiara agli inquirenti: si tratterebbe di una stesa, un atto intimidatorio compiuto a scopo dimostrativo, tipico delle logiche di guerra tra clan rivali.
L’episodio ha creato nuovo allarme tra i residenti della zona, che hanno udito distintamente i colpi e segnalato quanto accaduto alle autorità. La polizia scientifica ha eseguito rilievi sul posto per raccogliere ogni elemento utile all’indagine.
Ipotesi investigativa: una risposta incrociata tra clan rivali
Le indagini sono affidate agli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, diretti dal primo dirigente Francesco Cerciello, che stanno lavorando per ricostruire con esattezza il legame tra i due episodi. L’ipotesi principale è che si tratti di azioni coordinate o in risposta reciproca, frutto di una tensione crescente tra gruppi criminali giovanili.
Secondo fonti investigative, i protagonisti della rissa sarebbero rampolli o affiliati giovani ai clan Gionta da un lato e al cosiddetto quarto sistema dall’altro. Le due fazioni si contenderebbero pezzi di territorio e attività illecite, in un delicato equilibrio che si è spezzato nelle ultime ore.
“Ci troviamo di fronte a dinamiche che ricalcano schemi noti del passato, ma con protagonisti nuovi, giovanissimi, spesso senza scrupoli e alla ricerca di visibilità nel mondo criminale”, è il commento di un investigatore, riportato in forma anonima.
Identificati i primi presunti responsabili
Secondo quanto trapelato nelle ultime ore, gli inquirenti avrebbero già identificato alcuni dei presunti responsabili dei due episodi. Le attività di riconoscimento sarebbero partite dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del centro commerciale e lungo via Collinetta.
Le forze dell’ordine stanno procedendo a incrociare i dati con le segnalazioni dei testimoni e con gli archivi dei pregiudicati locali. Inoltre, sarebbero già state eseguite alcune perquisizioni nei quartieri ritenuti roccaforti dei clan coinvolti.
“Stiamo seguendo una pista ben definita e contiamo di procedere rapidamente all’individuazione completa del gruppo”, avrebbe dichiarato in via riservata un funzionario di polizia coinvolto nelle indagini.
La città resta sotto assedio: allerta alta per nuovi scontri
Intanto, a Torre Annunziata si respira un clima di forte tensione. Gli abitanti, già provati da anni di convivenza con le logiche di potere della camorra, ora temono che l’equilibrio instabile tra gruppi rivali possa degenerare in una nuova faida aperta.
Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nei punti caldi della città, soprattutto nelle aree del Penniniello, del centro storico e nei pressi delle piazze di spaccio più note. Sono in corso anche pattugliamenti straordinari e posti di blocco per scoraggiare ulteriori episodi di violenza.
“Non possiamo permetterci di tornare indietro di dieci anni. La città ha bisogno di sicurezza e di una presenza forte dello Stato”, è l’appello lanciato da alcuni cittadini attraverso i social.
La paura è concreta. E mentre le indagini proseguono, la sensazione diffusa è che si sia solo all’inizio di un’escalation che potrebbe riportare Torre Annunziata al centro delle cronache per criminalità giovanile e lotte di potere camorristico.