E pensare che tutto è iniziato da una delusione di mercato. Il Napoli voleva Brescianini, era praticamente fatta. Poi l’Atalanta ha anticipato tutti. Sembrava una beffa, e invece è stata una benedizione. Perché da quel vuoto è nato lo spazio per l’arrivo di Scott McTominay. Un giocatore arrivato in silenzio, con addosso più dubbi che aspettative. Ma bastavano pochi allenamenti per capire che lì, in mezzo al campo, c’era qualcosa di speciale.
Un leader inatteso
Non solo equilibrio. Non solo sostanza. McTominay ha messo dentro carattere, coraggio e colpi decisivi. È diventato col tempo il riferimento di una squadra che aveva bisogno di un nuovo leader. Non è un dieci, non è un nove. Ma ha segnato quanto un attaccante.
Il volto nascosto del successo
Non è il volto delle copertine, ma è quello che ha fatto la differenza vera. Ha cucito insieme le certezze del passato e la fame del presente. E alla fine, guardando indietro, ti chiedi: ma davvero qualcuno lo considerava solo un’alternativa? Oggi McTominay è Napoli. E Napoli è di nuovo campione grazie a lui.
Gennaro Coppola