Un delitto familiare scuote la comunità di Quarto, cittadina dell’hinterland napoletano: due fratelli, rispettivamente di 34 e 42 anni, sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso il padre, Antonio Di Gennaro di 71 anni e di averne occultato il corpo in casa. Il cadavere dell’anziano è stato scoperto nella serata del 5 giugno, nascosto all’interno di una cassapanca posizionata sulla terrazza dell’abitazione dei due indagati, in via Cicori, in pieno centro cittadino, alle spalle della Chiesa di Santa Maria e a 200 metri dal Municipio.
La denuncia della scomparsa da parte della compagna e il ritrovamento del cadavere in terrazza
A far scattare le indagini è stata la compagna convivente della vittima, che nella serata del 5 giugno si è recata presso la caserma dei carabinieri di Quarto per denunciarne la scomparsa, avvenuta secondo le sue dichiarazioni il 3 giugno scorso. Da quel momento, i militari della Tenenza di Quarto e della Compagnia di Pozzuoli, coordinati dalla Procura di Napoli, hanno avviato gli accertamenti investigativi, culminati poche ore dopo con un drammatico ritrovamento.
I carabinieri, intervenuti presso l’abitazione dei due fratelli, hanno eseguito una perquisizione domiciliare approfondita. Durante le operazioni, gli inquirenti hanno rinvenuto il corpo senza vita del 71enne nascosto dentro una cassapanca situata sulla terrazza dell’appartamento. Il luogo del macabro occultamento si trovava proprio nell’abitazione in cui vivevano i due figli, poco distante dal centro cittadino. L’identificazione del cadavere e la sua posizione hanno immediatamente rafforzato i sospetti di responsabilità diretta a carico dei due uomini.
Il fermo dei due figli incensurati: cadavere occultato per confondere le indagini
I fratelli fermati dai carabinieri, entrambi incensurati, sono ora gravemente indiziati del reato di omicidio in danno del proprio padre. Gli investigatori avrebbero raccolto forti indizi di colpevolezza, che hanno portato al fermo di polizia giudiziaria. «I due sono stati rinchiusi in caserma dopo la scoperta del corpo. Le prove a loro carico sono considerate al momento molto gravi», riferiscono fonti investigative. La Procura di Napoli sta vagliando ogni elemento utile per confermare l’ipotesi accusatoria e approfondire le dinamiche del delitto.
La vicenda appare ancora avvolta nel mistero per quanto riguarda le cause e le modalità dell’omicidio. L’unico dato certo è che l’uomo non dava notizie di sé da tre giorni e che nessuno aveva denunciato la scomparsa, tranne la compagna. «Nessun altro ha parlato fino a quel momento, nessun segnale, nessuna preoccupazione da parte dei figli», fanno sapere fonti investigative. Il ritrovamento nella cassapanca – un contenitore normalmente adibito ad altro uso – lascia presumere un tentativo rudimentale ma deliberato di occultamento del cadavere, forse nella speranza di guadagnare tempo o confondere le indagini.
Le indagini in mano alla Procura di Napoli
Le attività investigative sono ora in mano alla Procura partenopea, che coordina il lavoro dei carabinieri della Tenenza di Quarto e della Compagnia di Pozzuoli. In queste ore sono in corso interrogatori, acquisizione di testimonianze e analisi di eventuali filmati di videosorveglianza nella zona. Gli inquirenti cercano di capire se i due fratelli abbiano agito da soli o se vi siano altre persone coinvolte, anche solo per la fase successiva all’omicidio, come l’occultamento.
Il quartiere sconvolto: una tragedia inaspettata
La notizia del ritrovamento del cadavere ha scioccato l’intero quartiere di via Cicori, nel pieno centro di Quarto. «Non avremmo mai pensato che potesse succedere una cosa simile, sembravano una famiglia tranquilla», raccontano alcuni residenti. I due fratelli non avevano precedenti penali, né mai erano stati coinvolti in episodi di rilievo giudiziario. Il padre, secondo alcune testimonianze raccolte in zona, era un uomo riservato, poco incline alla socialità, ma non risultano denunce o conflitti familiari recenti che potessero far presagire un epilogo così tragico.
Attesa per l’autopsia e le prossime mosse giudiziarie
Il cadavere del 71enne è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia, che potrà fornire dettagli fondamentali sulle cause della morte, sul tempo trascorso dal decesso e sulle modalità dell’omicidio. Solo allora sarà possibile ricostruire con maggiore precisione l’eventuale premeditazione e la dinamica dei fatti.
Nel frattempo, i due fratelli restano in stato di fermo, in attesa della convalida da parte del giudice per le indagini preliminari. L’inchiesta è appena iniziata, ma l’accusa nei loro confronti è già pesantissima: omicidio volontario e occultamento di cadavere.