Un addio composto ma straziante, avvolto dal silenzio e dalla commozione. Oggi, al Cimitero Nuovo di Miano, si sono svolti in forma strettamente privata i funerali di Nicola Mirti, il 18enne accoltellato a morte lo scorso 8 giugno in uno stabilimento balneare di Varcaturo. Una cerimonia sobria, senza cortei né folla, come imposto dalla Questura di Napoli che ha vietato i funerali pubblici per motivi di ordine pubblico.
Alla funzione religiosa, celebrata in forma riservata, hanno preso parte soltanto i familiari e pochi amici intimi. Al termine, mentre la bara bianca veniva trasportata a spalla da alcuni amici che indossavano una maglietta con il volto di Nicola, si sono levati in cielo palloncini bianchi accompagnati dalle note di alcune canzoni care alla vittima e alla sua famiglia. “Giustizia e funerali per Nicola”, è uno degli slogan che hanno gridato i presenti ieri sera in via Medina, di fronte alla Questura centrale.
La tensione è esplosa proprio davanti alla Questura, dove una cinquantina di persone, tra familiari e amici, ha protestato contro la decisione di vietare la celebrazione dei funerali pubblici. Tutto era pronto per le esequie nella chiesa di San Giovanni Battista a Marianella, dove Nicola viveva con la nonna. Ma il divieto ha scatenato la rabbia: magliette con il suo volto, striscioni, urla e un sit-in sulla carreggiata hanno bloccato il traffico. Polizia in assetto antisommossa ha sorvegliato la manifestazione, che si è poi sciolta con il corteo che si è allontanato al grido di “Masaniello vive”.
Nicola Mirti, conosciuto proprio con il soprannome di “Masaniello”, è stato ucciso con almeno due coltellate. In stato di fermo per l’omicidio c’è Pasquale Sannino, 19 anni, anche lui di Mugnano di Napoli. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile di Caserta, i due si conoscevano da tempo e avevano avuto un precedente litigio nel settembre 2024. Le indagini, basate su testimonianze e immagini di videosorveglianza, hanno condotto all’arresto di Sannino, che finora ha scelto di non rispondere alle domande del pm.
Sarah Riera