FELICE IOSSA POLITICO

La decisione della Regione Campania di avviare la liquidazione dell’Arlas, proprio alla fine della legislatura e in un contesto di forte fragilità del mercato del lavoro, è un atto grave e miope che il Partito Socialista Italiano contesta con fermezza. Lo dichiara Felice Iossa, della direzione nazionale e responsabile del Mezzogiorno del Psi. “L’Arlas – spiega Iossa – pur tra limiti e necessità di riforma, ha rappresentato uno degli strumenti principali per il coordinamento delle politiche attive del lavoro, in una regione che continua a registrare tassi di disoccupazione giovanile e femminile tra i più alti d’Europa”.

Le conseguenze politiche e sociali della soppressione

Secondo il dirigente socialista, la soppressione dell’Arlas non solo indebolisce la già fragile infrastruttura pubblica dedicata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma rischia anche di consegnare alla destra – già pronta a riappropriarsi strumentalmente del tema – un terreno sociale ed elettorale che è storicamente della sinistra. Iossa mette in guardia sul fatto che la sottoscrizione di un verbale congiunto Regione-Sindacati “non può essere interpretata come un’accettazione acritica di questa scelta, ma segnala una pericolosa resa della politica e delle parti sociali su un tema che meriterebbe battaglie, non passività”.

L’appello a sinistra per una mobilitazione politica e sociale

Infine, Iossa rivolge un appello pubblico a tutte le forze della sinistra campana, ai rappresentanti istituzionali e al mondo sindacale: “Non restiamo in silenzio, non lasciamo che una decisione così strategica per il futuro del lavoro in Campania venga assunta in sordina, nella fase terminale della legislatura, senza alcun serio dibattito pubblico”. “Se la sinistra vuole davvero tornare ad essere credibile, deve dimostrarlo sui temi concreti, sui diritti sociali, sull’occupazione, sulle disuguaglianze territoriali”. Per Iossa la difesa di una struttura pubblica come l’Arlas può diventare oggi il terreno di una nuova mobilitazione politica e sociale: “Noi socialisti siamo pronti a fare la nostra parte, in nome di un Mezzogiorno che non vuole tornare invisibile.

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