Un viaggio tra storia, archeologia e letteratura. È quello che propone Marco Perillo con il suo nuovo racconto “Il pentimento del Principe d’Elbeuf”, edito da Colonnese nella storica collana “Lo Specchio di Silvia”.
Sarà presentato il 23 giugno 2025 alle ore 17:30 presso Villa Campolieto ad Ercolano, nel cuore del Miglio d’Oro.

L’evento, patrocinato dalla Fondazione Ville Vesuviane e sostenuto da varie realtà associative attive nella valorizzazione del patrimonio borbonico e vesuviano, sarà introdotto dal sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. Seguiranno gli interventi di Luca Coppola (presidente Pro Loco Hercolaneum), Luca Esposito (Archeoclub d’Italia Aps), Ettore Di Caterina (Campania Svelata), Alessandro Manna (presidente Ass. Siti Reali), e Gennaro Miranda (presidente Fondazione Ville Vesuviane).
L’autore, Marco Perillo, giornalista del quotidiano Il Mattino e scrittore appassionato di storia e misteri di Napoli, torna con una narrazione dal forte impianto storico, ambientata nel 1738.
La figura di Emanuele Maurizio di Lorena, principe d’Elbeuf
Protagonista è Emanuele Maurizio di Lorena, principe d’Elbeuf. Una figura realmente esistita. Fu tra i primi a condurre scavi privati nel territorio dell’antica Ercolano. Ben prima che le istituzioni borboniche se ne occupassero in maniera sistematica.
Nel racconto, il principe torna nella sua dimora vesuviana dopo quasi trent’anni, rovinato dai debiti e ossessionato dall’idea di recuperare un ultimo reperto nascosto. Una statua di Calliope, musa della poesia. Quel tesoro, che rappresenta la memoria di un’epoca segnata dalla meraviglia e dall’incoscienza, si trasforma nel simbolo di un rimorso profondo. Il pentimento per aver profanato e saccheggiato la città antica senza averne compreso fino in fondo la sacralità e il valore storico.

Sullo sfondo, il giovane Carlo di Borbone, che osserva e pianifica. È il futuro re del Regno delle Due Sicilie. Deciso a costruire proprio lì una delle sue regge simbolo, la Villa Reale di Portici. Dando inizio al lungo e affascinante progetto di riscoperta dell’antichità che porterà alla nascita dell’archeologia moderna.
Il pentimento del Principe d’Elbeuf è dunque molto più di un racconto storico. È un omaggio al Miglio d’Oro, alla sua bellezza dimenticata e alla stratificazione culturale che ne fa uno dei luoghi più suggestivi e simbolici del Mediterraneo. Con il suo stile limpido e documentato, Perillo riporta alla luce memorie, paesaggi e dilemmi morali, mescolando narrazione e riflessione storica in un testo che emoziona e fa pensare.