Supplica alla Vergine: da Pompei una preghiera che è un grido di pace

Nonostante il maltempo, migliaia di pellegrini si sono riuniti sul sagrato del Santuario. A due settimane dalla canonizzazione di Bartolo Longo, è stato Monsignor Vincenzo Pisanello, Vescovo di Oria, la diocesi pugliese di cui era originario il Fondatore del Santuario, a presiedere la Santa Messa e la tradizionale recita della Supplica. Alla preghiera pompeiana, nel corso della recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, s’è unito spiritualmente anche Papa Leone XIV

Nell’omelia Monsignor Pisanello ha esortato ad avere fede in Dio e a invocare l’intercessione della Madonna in un mondo nel quale «è sufficiente volgere lo sguardo all’Europa e al Mediterraneo per potersi rendere conto che sorta di violenza viene perpetrata, soprattutto verso gli indifesi ed inermi, bambini e anziani»

La Supplica sotto la pioggia e il messaggio di Papa Francesco

Il popolo di Maria non si è fatto fermare dal maltempo e, malgrado la pioggia incessante, ha affollato stamane il sagrato del Santuario di Pompei, dove Monsignor Vincenzo Pisanello, Vescovo di Oria, ha presieduto la Santa Messa e la tradizionale recita della Supplica della prima domenica di ottobre, mese del Rosario.
La preghiera è stata ricordata anche da Papa Francesco durante l’Angelus in Piazza San Pietro.

«Ci uniamo spiritualmente a quanti sono radunati presso il Santuario di Pompei per la Supplica alla Vergine del Santo Rosario. In questo mese di ottobre, contemplando con Maria i misteri di Cristo Salvatore, intensifichiamo la nostra preghiera per la pace, una preghiera che si fa solidarietà concreta con le popolazioni martoriate dalla guerra. Grazie ai tantissimi bambini che in tutto il mondo si sono impegnati a pregare il Rosario per questa intenzione. Grazie di cuore».

(Papa Leone XIV, dall’Angelus del 5 ottobre 2025)

Il Vescovo Pisanello: “Un grido di pace da Pompei al mondo”

Monsignor Pisanello, accolto dall’Arcivescovo Tommaso Caputo, ha aperto l’omelia invocando la pace: «È sufficiente volgere lo sguardo all’Europa e al Mediterraneo per rendersi conto della violenza perpetrata verso gli indifesi. Nonostante da tempo invochiamo il dono della pace per quelle terre martoriate, sembra che il Padre della misericordia non voglia ascoltarci».
Il presule ha commentato la Prima lettura del Libro di Abacuc, sottolineando come la fede debba restare salda anche nell’attesa: «L’aiuto di Dio verrà, la speranza resta viva».
Dinanzi alla facciata del Santuario, intitolata alla pace universale, il Vescovo ha invitato i fedeli a pregare: «Pietà e pace oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!».
Il Pastore ha poi esortato i devoti a radicarsi nella fede, ad avere speranza e a vivere la carità, ricordando che Bartolo Longo sarà canonizzato da Papa Francesco il prossimo 19 ottobre in Piazza San Pietro.

Il legame tra Pompei e la Puglia, nella memoria di Bartolo Longo

Nell’accogliere Monsignor Pisanello, l’Arcivescovo Caputo ha ricordato il profondo legame tra Pompei e la Puglia: «Lei è il “vescovo di Bartolo Longo” perché Latiano, la città che nel 1841 diede i natali al Fondatore, è nel cuore della sua diocesi. È lì che Bartolo fu educato alla fede, imparando per la prima volta a dire “Ave Maria”».
Pompei e Latiano restano unite da un vincolo spirituale sigillato dal gemellaggio tra le due città e dai pellegrinaggi che ogni anno portano migliaia di fedeli al Trono della Madonna. Anche la Fondatrice Marianna Farnararo De Fusco, moglie di Bartolo Longo, era pugliese, nata a Monopoli.
La Santa Messa, animata dal Coro Pompeiano “Don Franco Di Fuccia”, è stata concelebrata dal Nunzio Apostolico Monsignor Luigi Travaglino, da Monsignor Gennaro Pascarella e da Monsignor Vijay Kumar Ravayala, missionario in India.
Sul sagrato della Basilica, insieme ai fedeli e alle Suore domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei, si sono unite migliaia di persone che hanno seguito la celebrazione in televisione e in streaming, grazie all’emittente Canale 21.

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