Arriva nella frazione Tralia di Pimonte il “Dia de los Muertos”, la grande festa messicana che celebra la vita attraverso la morte, in un’esplosione di colori, musica, tradizione e sapori autentici. Un’occasione per il borgo di Tralia di riscoprire la propria cultura e memoria, quella fortemente voluta dall’associazione Traliequi, con il patrocinio del Comune.
E così venerdì 31 ottobre (a partire dalle ore 19.30) il quartiere di Tralia si trasformerà in un piccolo angolo di Messico per una serata dedicata alla cultura e alle tradizioni del Giorno dei Morti, una celebrazione lontana dall’immaginario cupo e spaventoso di Halloween e legata invece alla gioia di ricordare chi non c’è più.
“Sentiamo il desiderio di creare uno spazio in cui il ricordo non sia solo nostalgia, ma un ponte vivo tra le persone,” affermano il Beniamino Fortunato e Silvia Somma, rispettivamente presidente e vice della neonata associazione. “Il Día de los Muertos è per noi un abbraccio collettivo, un invito a trasformare il dolore in colore, il silenzio in racconto e la memoria in presenza”.
Nel direttivo di Traliequi ci sono anche Anna Dello Ioio, Luisa Minieri, Antonio Cascone, Giovanna Cottone, Salvatore Somma e Gianluca Somma, oltre a decine di volontari che s’impegnano quotidianamente per lo sviluppo del quartiere. “Siamo una bella realtà – continua Fortunato – la nostra forza è la capacità di riuscire a completarci grazie alle singole competenze”. Gli organizzatori invitano tutti i cittadini che vogliono partecipare a quest’iniziativa a travestirsi a tema con fiori, colori e calaveras.
Sarà possibile portare un ricordo (una foto o un oggetto) da lasciare sull’Ofrenda (l’altare che raccoglierà un dono per i propri cari defunti, in segno di ricordo e continuità tra vita e memoria). Non mancheranno cibo, musica e sorprese, tra sapori messicani e tradizione locale. L’ingresso è gratuito e per l’occasione gli organizzatori hanno attivato un servizio navetta dal piazzale del cimitero (lungo la provinciale 366 agerolina) per raggiungere comodamente l’area dell’evento.
Francesco Fusco








