Elezioni regionali in Campania: la sfida dei “figli di” e dei duelli incrociati tra vecchi rivali

Tra candidature familiari, errori anagrafici e curiosi intrecci personali, la corsa alla Presidenza della Giunta Regionale si preannuncia tra le più movimentate degli ultimi anni

La tornata elettorale campana si avvicina e porta con sé un bagaglio di curiosità, coincidenze, rivalità e legami familiari che rendono la competizione politica di novembre una delle più colorite della storia recente. Tra “figli di”, ex colleghi, ex ministri e persino ex coppie di palco, e poi un po’ di nepotismo, di attaccamento morboso alla gestione della politica e anche qualche “prestanome”, la corsa alla Presidenza della Giunta Regionale del 23 e 24 novembre promette scintille e colpi di scena.

Il caso paradossale: Boccia contro Sangiuliano

Chiuse le indagini: Maria Rosaria Boccia a rischio processo per stalking all’ex ministro SangiulianoUno degli episodi più singolari di questa campagna elettorale è senza dubbio quello che coinvolge Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura. Dopo uno scontro pubblico e giudiziario che aveva già acceso i riflettori su di loro, i due si ritrovano oggi su fronti politici opposti, pronti a contendersi voti nello stesso territorio.
La Boccia, candidata con Bandecchi, ha dichiarato di volersi impegnare per una politica «di contenuti e non di pettegolezzi», prendendo le distanze dalle indiscrezioni che l’hanno coinvolta. La prima polemica della sua campagna, infatti, è nata dal duetto al karaoke con Stefano Bandecchi, in cui i due si erano esibiti sulle note di “Acqua e sale”.

L’ex ministro e l’errore dell’anagrafe

Non meno curioso è quanto accaduto proprio all’ex ministro Gennaro Sangiuliano, che ha rischiato di restare fuori dalle elezioni per un banale ma clamoroso errore anagrafico: nelle liste risultava infatti nato il 6 giugno 1862, 163 anni fa. Una svista prontamente corretta, che non ha comunque impedito a Sangiuliano di presentarsi capolista di Fratelli d’Italia (FdI) e di rilanciare la propria corsa elettorale.

Le liste e i candidati in campo

Con la presentazione ufficiale delle liste nei tribunali delle province campane, la campagna elettorale è entrata nel vivo. Sono sei i candidati alla Presidenza della Giunta Regionale e venti le liste depositate, per un totale di 180 candidati.

Per il centrodestra, il candidato è Edmondo Cirielli, sostenuto da otto liste:

  • i partiti principali FdI, Forza Italia, Lega e Noi Moderati,
  • e quattro civiche: Cirielli Presidente, Democrazia Cristiana con Rotondi, Udc, e Consumatori-Pensionati.

Nel centrosinistra, il candidato è Roberto Fico, sostenuto da altrettante forze politiche e civiche:

  • i partiti del campo largo (M5s, Pd, Avs),
  • e le civiche Fico Presidente, Noi di Centro-Noi Sud (riconducibile a Clemente Mastella), A Testa Alta (emanazione del presidente uscente Vincenzo De Luca), Casa Riformista (che riunisce Italia Viva, esponenti civici e il mondo dell’associazionismo con l’appoggio del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi) e Avanti Campania, la lista dei socialisti.

A correre autonomamente ci saranno anche Stefano Bandecchi, Nicola Campanile, Carlo Arnese e Giuliano Granato, ciascuno con una propria lista personale. Dopo mesi di scontri interni, esclusioni e veti incrociati, la campagna è ormai partita ufficialmente: ora la sfida sarà convincere i cittadini ad andare alle urne e, soprattutto, a scegliere tra i sei aspiranti governatori.

Nepotismi e parentele illustri

Come da tradizione non mancano le candidature “di famiglia”. In entrambi gli schieramenti spiccano mogli, figli e fratelli di esponenti politici di lungo corso.

Monica Paolino e Pasquale Aliberti

Nel centrodestra, tra le fila di Forza Italia, schiera a Salerno una vera “figlia di”, Rosaria Aliberti, studentessa universitaria figlia del sindaco di Scafati Pasquale e di Monica Poalino, già consigliera regionale e “moglie di”…
Fratelli d’Italia schiera invece Francesca Marino, docente di educazione alimentare e moglie del rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito; Ira Fele, moglie dell’ex coordinatore provinciale Michele Schiano di Visconti; e Ione Abbatangelo, figlia dell’ex parlamentare missino Massimo Abbatangelo, coinvolto in passato nelle indagini sulla strage del Rapido 904.

Cesaro padre e figlio

Nel centrosinistra, il fenomeno non cambia. Armando Cesaro, coordinatore di Italia Viva, è figlio dell’ex presidente della Provincia Luigi Cesaro. Nella lista Noi di Centro-Noi Sud si candida Pellegrino Mastella, figlio di Clemente Mastella, mentre tra i socialisti corre Giuseppe Sommese, figlio dell’ex assessore regionale Pasquale Sommese.
Accanto al presidente uscente Vincenzo De Luca, infine, scendono in campo Rossella Casillo, figlia del presidente di Soresa (Società regionale della Sanità), e Vittoria Lettieri, figlia del sindaco di Acerra.

Una campagna tra rivalità e ironie

Il mosaico delle candidature racconta una Campania politica in fermento, divisa tra vecchie rivalità e nuovi protagonisti, tra strategie di partito e dinamiche familiari. L’atmosfera, già tesa per gli scontri delle ultime settimane, si colora di toni ironici e a tratti surreali: da chi canta al karaoke a chi rischia di essere dichiarato nato nell’Ottocento per continuare con molti che sono candidati a “loro insaputa“. Ma non dovevano essere i migliori quelli che devono rappresentare i cittadini?

La campagna elettorale è dunque partita tra paradossi e parentele, con la promessa di regalare ancora molti colpi di scena prima del voto di fine novembre. Un voto che, tra gossip, simboli e liste civiche, sarà anche un test cruciale per capire quale direzione prenderà la politica regionale campana nei prossimi anni. E in tanti non sono per nulla ottimisti.

Pasquale Cirillo

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Pasquale Cirillo
Nel 1971, spinto dalla passione per il giornalismo, fondò "il Gazzettino vesuviano", giornale che fino ad oggi ha raccontato e continua a raccontare la storia e vicende dell'area vesuviana. Per anni ha collaborato con il quotidiano il Mattino di Napoli. Oggi continua a seguire e a guidare il suo giornale come Direttore Editoriale e facendo da punto di riferimento per tutti i giovani che si affacciano al mestiere dell'informazione. Per lui, nonostante la tanta fatica profusa, il Gazzettino vesuviano resta sempre quella grande e splendida avventura intrapresa da ventenne, in compagnia di pochi amici. "Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo". (Indro Montanelli) "Considero il giornale un servizio pubblico come i trasporti pubblici e l’acquedotto. Non manderò nelle vostre case acqua inquinata". (Enzo Biagi)