“Papà ha sempre detto di se stesso ‘io sono fiero di essere un servitore dello Stato’, lo amava fare. Per mio padre la Polizia è stato un riscatto personale. Era fiero di essere entrato lì e anche per questo era dedito al lavoro”. Con queste parole la figlia di Aniello Scarpati, l’agente morto nell’incidente stradale provocato da un suv che a Torre del Greco ha travolto l’auto di servizio, ha ricordato il padre dopo la visita del prefetto di Napoli Michele Di Bari, accompagnato dai vertici locali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, alla famiglia ad Ercolano.
“Papà era un grande papà, ha seminato in noi tante cose che forse non siamo ancora in grado di gestire. In qualsiasi ambito ha seminato un valore che è già maturo”, ha dichiarato la figlia, che ha poi chiesto giustizia: “c’è bisogno di giustizia e ne sento il valore. Allo Stato chiedo giustizia, a questo Stato che già ci sta aiutando tanto”.
Il prefetto Di Bari ha parlato di una famiglia con “una grandissima dignità e una grande forza interiore, mista ad un grande dolore e sofferenza. Una famiglia capace di respirare anche nel dolore più atroce e questo significa che è una famiglia che è vissuta con grandi valori”. E ha concluso affermando che perché questo dolore “non sia sterile dobbiamo avere la capacità di trasformarlo in atti concreti e testimonianze”.
Sarah Riera










