Agguato a Mugnano, ferito gravemente Giuseppe Cipressa: il 64enne ritenuto vicino al clan Amato-Pagano è in pericolo di vita

L’uomo, conosciuto come “Peppaccio” o “Zi Peppe”, è stato colpito da almeno due colpi di pistola mentre si trovava a bordo della propria auto in via Luca Giordano

Spari nel pomeriggio di mercoledì 5 novembre a Mugnano di Napoli, nel cuore dell’hinterland settentrionale. Intorno alle 15.40, Giuseppe Cipressa, 64 anni, nato a Napoli e residente nell’area nord, è stato vittima di un agguato in via Luca Giordano, all’altezza del civico 32.

Sono stati esplosi almeno 3 colpi di pistola. L’uomo è stato colpito alla clavicola, all’orecchio e al torace ed è stato trasferito dal 118 all’ospedale di Giugliano in Campania in codice rosso. La vittima é attualmente ricoverata in pericolo di vita. Prognosi riservata.

L’agguato in pieno giorno

Secondo una prima ricostruzione ancora al vaglio degli inquirenti, alcuni soggetti non identificati, a bordo di un mezzo non ancora meglio precisato – probabilmente un’auto o uno scooter – si sarebbero avvicinati alla vettura di Cipressa, esplodendo i colpi d’arma da fuoco.

Cipressa, conosciuto anche con i soprannomi “Peppaccio” o “Zi Peppe”, è riuscito a restare al volante fino all’arrivo dei soccorsi, ma le sue condizioni sono apparse subito critiche. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, è attualmente in pericolo di vita.

Il profilo della vittima

Il nome di Giuseppe Cipressa non è nuovo alle cronache giudiziarie. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è ritenuto dagli investigatori vicino al clan Amato-Pagano, gruppo camorristico dell’area nord di Napoli noto anche come quello degli “Scissionisti”. Secondo precedenti informative, Cipressa sarebbe stato considerato un fedelissimo di Rosaria Pagano, figura storica della cosca.

Le indagini dei Carabinieri

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli e quelli della Stazione di Mugnano, che hanno eseguito i rilievi e avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’agguato. Le forze dell’ordine stanno verificando la traiettoria dei colpi, la presenza di testimoni e l’eventuale supporto di telecamere di videosorveglianza installate lungo la strada.

Gli investigatori mantengono il massimo riserbo sul movente: al momento non si esclude nessuna ipotesi, dal regolamento di conti interno agli ambienti criminali a un messaggio intimidatorio legato a vecchie frizioni tra gruppi rivali.

Una ferita riaperta nel territorio

L’agguato, consumato in pieno giorno e in una zona densamente abitata, riporta l’attenzione sul fragile equilibrio criminale dell’area nord di Napoli, teatro negli anni di scontri e riorganizzazioni interne ai clan storici. La figura di Cipressa, per i trascorsi e i legami attribuiti, potrebbe rappresentare un tassello importante nella ricostruzione dei nuovi equilibri camorristici tra Mugnano, Melito e Marano.

Gli accertamenti proseguono senza sosta, mentre le condizioni del 64enne restano stazionarie ma gravissime. I Carabinieri sono al lavoro per individuare chi abbia sparato e perché, in un agguato che ha nuovamente scosso il pomeriggio di un comune già segnato da tensioni e vecchie ferite mai del tutto rimarginate.

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