Brevi cenni sul Cantiere Navale di Castellammare: un cantiere simbolo della Resistenza (terza parte)

Come non ricordare l’incrociatore San Giorgio che combattè per ben tre guerre per terminare la sua vita operativa nelle acque di Tobruk nella seconda guerra mondiale? Un altro primato di cui il cantiere, i suoi tecnici e le sue maestranze possono vantare, è la costruzione del Dante Alighieri nel 1910: la prima corazzata al mondo ad avere torri trinate per cannoni e la prima in Italia ad avere 4 eliche e cannoni monocalibri. Tra il 1915 ed il 1918, anche il cantiere partecipò allo sforzo bellico, con la costruzione di numerosi pontoni semoventi, zattere da sbarco, treni blindati, piattaforme ed altro materiale bellico per arginare l’avanzata degli austro-ungarici dopo lo sfondamento di Caporetto. Negli anni ‘20 il cantiere, ormai specializzato in navi militari, subì un rallentamento nelle costruzioni per la Regia Marina in quanto, per il Trattato navale di Washington, furono limitate le dimensioni delle flotte. Nel 1939 venne fondata la società Navalmeccanica con sede a Napoli che incorporava le società Officine & Cantieri Partenopei, il Cantiere di Vigliena, le Officine Meccaniche e Fonderie di Napoli, nonché il Cantiere navale di Castellammare di Stabia. Fino al passaggio alla società Navalmeccanica, furono varati dagli scali dal regio cantiere navale stabiese, ben 360 bastimenti e galleggianti di ogni tipo. Tra questi 11 navi da battaglia, di cui la prima fu la Duilio (1876) e l’ultima la Caracciolo (1920). Gli incrociatori furono 17 di cui l’ultimo fu il Giovanni dalle Bande Nere (1930), nonché due navi scuola a vela, Colombo (1927) e Vespucci ( 1931) e la nave coloniale Eritrea (1937). Durante la seconda guerra mondiale, il cantiere lavorò alacremente per la costruzione di naviglio sottile e per la riparazione di numerose unità. All’atto dell’armistizio, all’indomani del tragico 8 settembre del ’43,  vide la gloriosa lotta ed il successivo  sacrificio dei marinai che si opposero, ma inutilmente, alla sua distruzione ad opera dei tedeschi. Per l’azione svolta a difesa delle navi e degli impianti, furono fucilati il comandante de’ l’incrociatore Giulio Germanico, il Capitano di Corvetta Domenico Baffigo, alcuni ufficiali e marinai. Baffigo fu, successivamente insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare, una delle prime decorazioni assegnate agli eroi della Guerra di Liberazione. Si può affermare, senza ombra di dubbio, che la Resistenza è iniziata nel cantiere navale di Castellammare ad opera dei marinai e dei lavoratori! Per la resistenza apposta ai tedeschi che si estese anche nelle altre fabbriche della città e che vide il sacrificio della vita di decine di cittadini e lavoratori, il 25 gennaio del 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città di Castellammare di Stabia, la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: “Importante centro del Mezzogiorno, all’indomani dell’armistizio, fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che, in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della “terra bruciata”, distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente difeso dai militari del locale presidio, e gli altri stabilimenti industriali. Contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci  rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini”… (Continua)   Maurizio Cuomo
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