Castellammare: bancarotta Acqua della Madonna, ecco le condanne

È arrivata ieri sera la sentenza, emessa dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Torre Annunziata, del processo sulla bancarotta dell’Acqua della Madonna. La presidente Maria Grazia Di Somma, giudici a latere Antonello Ansalone e Fernanda Iannone, hanno condannato a 4 anni di reclusione Raffaele (Lino) Dello Ioio, con pena accessoria stabilita in 10 anni di inabilitazione dell’esecuzione dell’attività imprenditoriale. Dello Ioio era tra i soci della Iamm (Imbottigliamento Acque Minerali della Madonna), che aveva provato a rilevare anche l’Acetosella, ora di proprietà di Porcaro, ex dipendente della ditta fallita. Altri due soci della Iamm erano a processo con Dello Ioio. Si tratta di Mamone e Di Capua: il primo ha chiesto e ottenuto il patteggiamento; mentre il secondo, viste le sue condizioni di salute, ha visto stralciata la sua posizione. Inoltre, alla sbarra erano finiti 3 revisori dei conti della stessa ditta, la cui condanna con rito abbreviato è stata confermata: si tratta di Mamara, Signoriello e Turcio. A loro, si è aggiunto Antonio Cassaneti, consulente esterno della Iamm difeso dall’avvocato Antonino Di Somma, che è risultato l’unico assolto perché il fatto non sussiste. Il fallimento della ditta risale al 21 febbraio 2002, quando i soci della Imbottigliamento Acque Minerali della Madonna dichiararono bancarotta. Successivamente, il Tribunale di Torre Annunziata ha fatto accertamenti, scoprendo la condotta fraudolenta dei soci nella dichiarazione di bancarotta. Il processo, lungo, si è trascinato fino a ieri, arrivando alle condanne definitive proprio per Lino Dello Ioio. Per tutti, la condanna dovrebbe essere cancellata dall’indulto, poiché il reato è stato commesso prima del 2006. Ma per Dello Ioio è forte il pericolo di non poter esercitare l’attività imprenditoriale per 10 anni.

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