Associazioni e comitati chiedono aiuto per le famiglie colpite dagli abbattimenti

Le associazioni ed i comitati anti-abbattimenti si appellano ai politici per sospendere la ripresa delle demolizioni. All’indomani degli abbattimenti iniziati a Pompei a discapito di due strutture metalliche, due capannoni adibiti ad attività commerciali, ritorna l’incubo delle ruspe in tutti i comuni del Napoletano, ed in particolare dei Monti Lattari. Dopo l’affossamento del decreto “ferma-ruspe” nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, riprende la macchina giudiziale per il ripristino della legalità, dopo anni di diffuso abusivismo edilizio. Se da una parte le procure presentano un calendario di interventi mirati su tutto il territorio napoletano dal nord al sud della provincia, dall’altra i referenti dei principali comitati anti-abbattimenti si rivolgono ancora una volta ai sindaci, ai parlamentari e ai consiglieri provinciali e regionali, affinché possano essere sostenute e tutelate le famiglie coinvolte nelle demolizioni delle proprie case abusive. A lanciare l’appello, in primis, è Enzo Somma del comitato di Castellammare di Stabia, preoccupato per la ripresa degli abbattimenti: “Purtroppo sembra non esserci una via d’uscita. Dopo mesi di sensibilizzazioni e proteste pacifiche, riprendono le demolizioni su tutti quei territori dove sono state disposte le esecuzioni – sentenzia Enzo Somma – a Castellammare sono già diversi cittadini che hanno ricevuto i provvedimenti a procedere e diverse sono le zone oggetto di demolizioni. Nei giorni scorsi ho fatto diverse richieste all’Ufficio Tecnico comunale per sapere degli aggiornamenti a riguardo senza ricevere nessuna risposta. Purtroppo ci saranno altre abitazioni che verranno demolite ed altre famiglie che si ritroveranno messe per strada. Nei mesi scorsi e fino ad oggi abbiamo chiesto delle chiare soluzioni alla politica verso questa problematica, ma a tutt’oggi è stato tutto inutile. Se continueranno ad essere demolite ulteriori case – continua Enzo Somma – chiederemo soltanto che venga data un’alternativa a queste famiglie sprovviste di casa. Che fine dovranno fare? Dove dovranno recarsi? Alla politica chiediamo, nel frattempo che si adoperino a risolvere la problematica delle demolizioni, almeno dei seri interventi per sostenere e aiutare queste famiglie bisognose, lasciate ormai sole e abbandonate dalle istituzioni. Ovunque ci sono state degli abbattimenti, le famiglie coinvolte sono state lasciate sole ad arrangiarsi, ma come siamo costretti ad arrivare?”. Anche Domenico Elefante dell’associazione di Santa Maria la Carità chiede espressamente un intervento politico per delle chiare soluzioni che possano aiutare le famiglie coinvolte nel dramma: “Ormai le conseguenze delle demolizioni sono chiare a tutti, ormai viviamo un vero e proprio dramma sociale. La politica durante la scorsa campagna elettorale ha preso degli impegni verso questa problematica e queste famiglie e adesso chiediamo il rispetto degli impegni – sottolinea Domenico Elefante – non vogliamo interventi di “facciata” tanto per dimostrare il loro impegno ma dei seri interventi che possano da un lato ripristinare l’ambiente dove ci sono state delle speculazioni edilizie, dall’altro aiutare e sostenere tutte queste famiglie coinvolte e che si ritrovano e si ritroveranno senza una casa in cui stare. Ai sindaci, ai parlamentari ed ai consiglieri provinciali e regionali, chiediamo un aiuto concreto verso le famiglie, affinchè possano avere un’alternativa per tornare a vivere una vita dignitosa per uscire da questo tunnel di disperazione e di sofferenza”. Infine anche Giuseppe Comentale prospetta un nuovo incontro in Regione Campania per sollecitare i lavori e gli interventi, oltre a prevedere un’imminente richiesta alla Chiesa locale affinchè possano essere aiutate queste famiglie lasciate sole e abbandonate dalle istituzioni: “In questi giorni ci recheremo di nuovo in Regione Campania perché vogliamo incontrare il governatore Stefano Caldoro e gli altri amministratori regionali affinchè si possa fare chiarezza sugli interventi da fare per l’Urbanistica. In oltre chiederemo se ci sarà la possibilità di rapidi interventi per tutte quelle famiglie che fino ad oggi hanno già perso la propria casa o per quelle che nei prossimi giorni la perderanno. S saremo costretti ad assistere alle demolizioni di altre case, almeno cercheremo di prepararci al peggio. Se sarà necessario – conclude Giuseppe Comentale –  chiederemo anche e direttamente alla Chiesa locale, con le caritas e le altre associazioni locali di voler intervenire per ridurre le drammatiche conseguenze di questa emergenza sociale”.

Vincenzo Vertolomo

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