Con “7” lo stabiese Carmine Spera sale sul podio dello Zecchino

Con “7”, una canzone orecchiabile e particolarmente gradevole, lo stabiese Carmine Spera quest’anno ha concorso allo Zecchino d’Oro, coronando in tal modo un suo vecchio sogno. Un periodo d’oro sicuramente da incorniciare, che dà una degna continuazione al successo conseguito, a fine ottobre, nella finale del Festival Internazionale Verdinote, la cui giuria premiò la sua “Carlotta in Mongolfiera” come “Miglior Testo”. Una storia tutta da raccontare, quella di Spera, oggi, autore conclamato di testi per canzoni che deliziano i grandi e soprattutto i più piccini, che ci pregiamo di annoverare anche come stretto collaboratore de “Il Gazzettino Vesuviano”, giornale quello nostro, sempre e comunque alla ricerca della verità e di buone “penne” con cui raccontarla. Ma veniamo alla cronaca annunciata di questo nuovo successo del paroliere stabiese, che parafrasando un famoso slogan, prima di raggiungere l’Antoniano, confidenzialmente ci aveva detto: “Comunque andrà, sarà un successo!”, parole modeste, quelle di Spera, che sin da subito ed in tempi non sospetti, hanno messo alla luce, la consapevolezza e la contentezza di chi, con la semplice partecipazione al concorso, già riteneva di aver vinto e di aver raggiunto un traguardo importante della sua vita. La canzone “7”, quindi ha avuto il pregio di concorrere senza alcuna pretesa e con lo spirito giusto di chi partecipa per dare il meglio di sé e non per ricevere. Un’avventura che a sorpresa, inizia con l’onore e l’onere di aprire il 53° Zecchino d’Oro, quando da un sorteggio, viene estratta la bravissima Alice Bonfant, che vistosamente emozionata, interpreta la sua “7”, e paga lo scotto di rompere il ghiaccio. Ma un testo di qualità, vince sempre e comunque, anche contro queste piccole avversità, e “7”, dopo l’avvio in sordina della prima puntata, e venuta fuori nel migliore dei modi, tenendo testa con le primissime della classe, fino ad arrivare alla serata finale, come una delle maggiori indiziate alla vittoria. Premio che per una manciata di punti, però, ha arriso (ex equo) a due quotatissime canzoni: “Il contadino” e “Un topolino, un gatto e… un grande papà”, spettacolari sia nel testo che nell’interpretazione. La canzone “7”, dell’esordiente Spera, però, non sfigura affatto e in un plebiscito di 10, seppur penalizzata dall’inopinata alzata di paletta di due stranissimi “sette” (a volte le coincidenze del destino), alla votazione finale si classifica con soli tre punti di distacco dalle vincitrici, raggranellando comunque ben 191 punti che gli valgono il secondo posto e tantissimo successo, basti pensare che in queste ore, l’account di Facebook del maestro Spera e il suo sito ufficiale www.filastrock.it, sono visitatissimi dai tanti fan acquisiti.   Maurizio Cuomo

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