Emergenza lavoro, i lavoratori del gruppo conserviero AR Industrie Alimentari si mobilitano per difendere il proprio posto di lavoro. Iniziato Lunedì scorso, continua lo sciopero tenuto dagli operai del conservificio di via Buonconsiglio, all’indomani delle richieste di trasferimento di 29 maestranze presso lo stabilimento pugliese di Foggia inoltrata dalla dirigenza e dalla famiglia Russo. Secondo quanto riportato dai sindacalisti del settore durante l’incontro svolto Mercoledì sera con il sindaco abatese Antonio Varone ed alcuni assessori della giunta, lo stabilimento resterà aperto per altri pochi mesi prima che le produzioni conserviere termineranno completamente per essere trasferite ad Incoronata. A prendere parte del summit presso l’ente comunale di Piazza Libertà con il sindaco Antonio Varone, c’è stata anche una ristretta rappresentanza dei lavoratori sostenuti in questa drammatica fase dal sindacalista Francesco Fattorusso per la Fai-Cisl, Nicola Ricci della Flai-Cgil ed Emilio Saggese della Uila-Uil. I sindacalisti intervenuti in rappresentanza dei lavoratori, congiuntamente, hanno mostrato le loro perplessità al sindaco Antonio Varone sulla crisi lavorativa, ormai diventata cronica nel comprensorio abatese e agro-nocerino-sarnese, chiedendo allo stesso un possibile interessamento: “Ormai sono anni che è anticipato quanto sta succedendo e adesso sembra che ormai siamo arrivati al capolinea – spiega il sindacalista della Fai-Cisl Francesco Fattorusso – nonostante gli accordi intrapresi in precedenza, la dirigenza e la famiglia Russo, secondo le previsioni pronosticato, vuole chiudere l’ultimo stabilimento rimasto in produzione sul nostro territorio. Secondo quanto prospettato vorrebbe fare dei trasferimenti di alcune maestranze a Foggia, mettere in cassa integrazione altre e finire di lavorare all’ex Ipa con i restanti lavoratori fino alla prossima estate, al termine della quale chiuderà definitivamente i cancelli”. Dinnanzi alla drammatica situazione, unitariamente i sindacalisti chiedono quale sarà il futuro di quelle aree che saranno dismesse e soprattutto, quale futuro ci sarà per i lavoratori conservieri dell’ex Ipa: “A tutt’oggi stiamo continuando a scioperare. Ad ogni turno di otto ore stiamo scioperando tre ore continue e gli operai stanno rifiutando di fare lo straordinario. Stiamo riflettendo se intervenire anche sugli orari notturni. Dalle intenzioni del titolare Antonino Russo – sentenziano i sindacalisti – è chiaro che vuole completamente trasferirsi in Puglia, anzi, possiamo dire tranquillamente che il signor Russo è già con la testa rivolta esclusivamente allo stabilimento di Foggia. Ma dalla proprietà, vogliamo sapere i lavoratori a cosa saranno destinati e come vuole comportarsi. Così come dall’amministrazione del sindaco Antonio Varone, vorremmo sapere cosa può essere fatto per tutte queste aree che saranno dismesse per destinarle comunque ad uso industriale e produttivo”. Il sindaco Antonio Varone intervenuto durante l’incontro con i lavoratori ed i sindacalisti, ha rassicurato tutto il suo impegno per preservare quelle aree, secondo quanto già previsto dal Puc proposto, confermando la futura destinazione industriale-produttiva di quelle aree che saranno dismesse: “L’imprenditore Antonino Russo ha tutta l’intenzione di andarsene da Sant’Antonio Abate anche se alcuni mesi fa assicurò di restare ancora per tutto l’anno 2011. Purtroppo è difficile capire quali siano le intenzioni della famiglia Russo perché hanno sempre delle diverse intenzioni che cambiano di volta in volta. Purtroppo – sottolinea il sindaco Antonio Varone – il problema reale è rappresentato dalla chiusura del sito produttivo e dalle decine di famiglie che resteranno, come conseguenza, senza lavoro e senza stipendio. Come amministrazione comunale convocheremo di nuovo l’imprenditore Antonino Russo per capire quali intenzioni abbia e cosa dovranno aspettarsi i lavoratori. Inoltre, considerato quanto richiesto dai sindacalisti, come amministrazione comunale già prevediamo secondo il Puc proposto, la conferma della destinazione ad uso industriale e produttivo di quell’area, evitando così l’utilizzo in futuro per eventuali speculazioni edilizie”. I sindacalisti Francesco Fattorusso della Fai-Cisl, Nicola Ricci della Flai-Cgil ed Emilio Saggese della Uila-Uil, considerata la disponibilità e la volontà dell’amministrazione Varone di vincolare quelle aree che saranno dismesse in futuro per destinarle esclusivamente ad uso produttivo, hanno chiesto unitariamente la stesura e la condivisione di un documento ufficiale che impegni le varie parti coinvolte, – i lavoratori, la politica abatese ed i sindacati di settore intervenuti – per dare un segnale forte di dissenso e di disagio verso la decisione intrapresa dalla famiglia Russo di trasferirsi in Puglia.