Lettere: rapina in banca a settembre, preso 50enne di Napoli, ricercato il complice

Aveva rapinato una banca lo scorso settembre, ma è stato individuato ed arrestato. In manette è finito Pietro Esposito, 50enne di Napoli residente al rione Stella. Insieme ad un complice, identificato ed attualmente ricercato, lo scorso 23 settembre mise a segno un colpo da 8mila euro presso filiale del Banco di Napoli di Lettere. I due banditi, armati di un taglierino, fecero irruzione in banca e minacciarono di morte uno dei bancari. All’interno della piccola filiale letterese erano presenti numerosi clienti che avevano aspettato fine turno per effettuare alcune operazioni. I due rapinatori riuscirono a portare via circa 8mila euro in banconote e, brandendo sempre un taglierino, riuscirono a darsi alla fuga indisturbati, tra lo stupore e la paura dei clienti che si trovavano all’interno dei locali del Banco di Napoli. La filiale si trova proprio nel centro cittadino e, pochi minuti dopo, sul posto giunsero i carabinieri della locale stazione, diretti dal capitano Gennaro Cassere e dal tenente Fabio Ibba della compagnia di Castellammare di Stabia. Subito scattarono le indagini per risalire ai responsabili della rapina che immediatamente furono individuati in malviventi non del posto. A quel punto, è partita l’attività investigativa: gli inquirenti acquisirono i filmati delle telecamere a circuito chiuso della banca, raccogliendo anche le testimonianze di dipendenti bancari e clienti. Le testimonianze raccolte hanno permesso in pochi giorni di fare l’identikit dei due rapinatori, mentre grazie ai fotogrammi delle telecamere a circuito chiuso sono stati identificati Esposito ed il suo complice. Il 50enne è stato arrestato dai carabinieri, che hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura di Torre Annunziata. È accusato di rapina e sequestro di persona, reati commessi in concorso con il complice, rifugiatosi all’estero (forse in Spagna) per sfuggire alla cattura. Pietro Esposito è stato trasferito nel carcere di Poggioreale a disposizione della magistratura.

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