Vandali in azione ad Ercolano: sotto attacco il I Circolo Didattico “G. Rodinò” dove alcuni balordi sono penetrati di notte svuotando nei corridoi e nelle aule gli estintori e arrecando numerosi danni agli arredi scolastici. Non è la prima volta che l’istituto subisce incursioni del genere e furti: tempo addietro di mira erano stati presi i vetri delle aule situate al piano terra, episodio puntualmente denunciato alle autorità competenti per gli accertamenti del caso. Il timore è che dietro queste scellerate “performance” ci sia una regia ben più articolata la cui finalità criminale supera di gran lunga i confini di quella puramente “teppistica”. Il I Circolo è ubicato in un punto nevralgico della città a pochi passi da corso Resina e dall’area archeologica, perimetro urbano da sempre dominato da clan malavitosi rivali di Ercolano. Sembra di assistere, dato il ripetersi delle incursioni, all’eterna lotta tra la cultura della legalità insegnata tra i banchi e la cinica logica di strada sempre pronta ad affascinare e reclutare giovanissimi abbagliati dall’effimera promessa di lauti guadagni e “rispetto assicurato”. Proprio quest’ultimo dato sembra inquietare e non poco gli ercolanesi: in paese vige una sorta di contro cultura mai debellata per mancanza di adeguato processo di scolarizzazione per cui in certe zone chi parla in italiano, chi si comporta da persona per bene viene ancora etichettato quale “sempliciotto”, uomo da “poco conto” e di conseguenza schernibile e additabile paradossalmente quale modello esistenziale “negativo”. E’ inutile e anacronistico negare tale evidenza. Ad Ercolano, soprattutto in certi contesti da sempre abbandonati dalla società civile, si ragiona ancora così: altro che fiaccolate ed eventi ludici qui occorre affrontare il problema alla radice monitorando il rispetto dell’obbligo scolastico tra le nuove leve di una comunità vesuviana che ultimamente proprio non convince. In quest’ottica occorre richiamare tutti al senso del dovere nel rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali specifiche: parrocchie, associazioni, servizi sociali e volontari debbono operare in maggiore sinergia se si vogliono ottenere risultati validi in tempi utili. L’irruzione nel I Circolo didattico testimonia ancora una volta i limiti di un sistema di sicurezza di cui si sa poco o nulla in paese: ci auguriamo che le telecamere del Mav (Museo Archeologico Virtuale) posto di fronte alla scuola in questione abbiano almeno questa volta “ripreso qualcosa”, consentendo alle forze di polizia di fare piena luce su un episodio che getta ancora una volta fango su Ercolano.
Alfonso Maria Liguori