Castellabate, il sindacato Polizia Nuova Forza Indipendente scende in campo a favore della sicurezza ambientale

CASTELLABATE – Il sindacato Polizia Nuova  Forza Indipendente scende in campo a favore della sicurezza ambientale, aggiungendo alle sue già numerose battaglie sociali a favore dei cittadini e della legalità, la lotta alle ecomafie. Questo è stato il leit motiv del convegno organizzato dal sindacato e  tenutosi sabato scorso presso la maestosa Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate  dal titolo: “Il principio di tassatività nella legge penale in relazione al reato di ecomafia, quale futuro per il cittadino”. All’incontro hanno partecipato: il prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, il sostituto procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, Giancarlo Russo, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, Raffaele Marino, il segretario nazionale del sindacato Polizia Nuova, Franco Picardi, l’esperto in diritti umani, Roberto Mongardini, il segretario nazionale della federazione Anip – Italia sicura, Antonia Cennamo, il presidente dell’associazione Verdi Ambientali e Sociali, Guido Pollice, il colonnello della Guardia Nazionale Ambientale, Alberto Raggi e il sindaco di Castellabate, Costabile Maurano. Lo smaltimento illegale di rifiuti, l’abusivismo edilizio, il traffico di piante ed animali esotici, saccheggio di beni archeologici e devastazione delle risorse naturali con grave incidenza sull’ecosistema sono stati gli argomenti principali oggetto del convegno. Un fenomeno, quello dello ecomafie sempre più in ascesa. Secondo l’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, il giro d’affari sarebbe stimabile in circa 21 miliardi di euro all’anno. Le regioni ove si registrano il maggior numero di reati ambientali sono nell’ordine Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, le stesse in cui sono presenti le principali organizzazioni mafiose italiane.  Il ruolo giocato dalle mafie “tradizionali” è generalmente molto importante nelle attività ecomafiose, ma spesso sono imprese private, amministratori locali e organi di controllo corrotti a costituire reti che compiono reati ambientali. Lo smaltimento illegale di rifiuti tossici o di scorie nucleari da parte di aziende che hanno ricevuto l’appalto per la loro depurazione, gestione e messa in sicurezza è considerato il più lucroso e pericoloso campo di attività delle ecomafie. Duro l’intervento del segretario nazionale di Pnfi, Franco Picardi:”Molti politici tentano in questo specifico momento elettorale  di far apparire il problema dei rifiuti come un tema utile al centro di ogni tematica politica con la promessa della risoluzione dei problemi attinenti ai rifiuti e all’ambiente, naturalmente  per garantirsi voti,  vorremmo invece che gli impegni della politica siano davvero seri, concreti al di là di ogni scelta politica, siano  forti e finalizzati al recupero di una fiducia che i cittadini hanno perso nelle amministrazioni ad ogni livello, periferico e nazionale. Apprezziamo gli sforzi della Legambiente Campania, dei magistrati, ma pensiamo che ognuno debba fare la propria parte e mi riferisco anche alle amministrazioni locali che potrebbero anche attraverso l’utilizzo della videosorveglianza controllare le zone piu’ a rischio, quelle che purtroppo sono terreno fertile della criminalità organizzata, vedi Quarto, Qualiano, Giugliano, in provincia di Napoli. Le associazioni hanno fatto di più e meglio, molto va ancora fatto in termini istituzionali e politici per bonificare e recuperare il territorio alla qualità della vita. Serve un’azione forte di contrasto rispetto ad  una economia che produce ricchezza per pochi a discapito di tutti”.

                                                                                                                                                                                       Claudio Di Paola

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