Ercolano, allarme rapina per le strade della città

Aumento di furti e rapine ad Ercolano: a monte di questa nuova ondata di violenza la penuria di mezzi in cui si sarebbero venuti a trovare i clan della zona da decenni impegnati in una sanguinosa faida che è già costata un prezzo altissimo alla città in termini di morti ammazzati. Ascione – Papale  e Birra: questi i nomi dei sodalizi criminali che da sempre si contendono il controllo degli affari illeciti in città. A scatenare la guerra l’uccisione di Antonio Papale in prossimità della propria abitazione in vico Moscardino. I killer sopraggiunti a bordo di grosse moto non lasciarono scampo alla vittima colpendolo mortalmente al capo con numerosi colpi di pistola  mentre era fermo in macchina. Questo episodio avrebbe convinto i Papale, notoriamente neutrali , a scendere in guerra in alleanza con gli Ascione contro i Birra,ovvero i “signori” di Corso Resina . Grazie all’opera instancabile dellefForze dell’ordine e della magistratura in poco tempo si è riusciti ad annientare due fazioni malavitose particolarmente note alla DIA (direzione investigativa antimafia) per la violenza con la quale si svolgevano i raid punitivi o gli agguati ai danni di pregiudicati rivali. Anche l’associazione antiracket presieduta dalla signora Raffaella Ottaviano ha svolto un ruolo determinante cooperando sempre attivamente con gli inquirenti e con le istituzioni centrali preposte alla salvaguardia della pubblica incolumità. Sono in molti ad Ercolano a ritenere che dato il momento di profonda crisi economica attraversato dai clan radio mala abbia esortato i giovani affiliati a sbarcare il lunario con azioni piratesche isolate ,con furti e rapine spesso messi a segno con la collaborazione di basisti incensurati. La gente ha paura, teme di spostarsi in orari serali e nelle zone isolate del paese. Si era parlato di presidio mobile dei vigili urbani in aree particolarmente a rischio del territorio, di video sorveglianza ma ad oggi poco o nulla di concreto si è fatto per quanto meno arginare una recrudescenza malavitosa che sembrerebbe non risparmiare nessuno. Le forze dell’ordine invitano i cittadini alla massima collaborazione ma il muro di omertà che alto si erige a tutela dei malfattori sembra spesso insormontabile. “Abbiamo paura per i nostri figli- concludono i cittadini – e chiediamo un immediato tavolo di concertazione con le istituzioni tutte al fine di creare una task force in grado quanto meno di contenere il problema. Chiediamo ai nostri politici di fare la loro parte e di non abbandonare Ercolano in balia degli eventi e alla mercè di balordi senza scrupoli”.

Alfonso Maria Liguori

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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.