Più seri, almeno ora!

Entro sabato di questa settimana sapremo quali sacrifici saranno riservati, per i prossimi anni, all’Italia e soprattutto agli italiani. Nonostante la bugia del “va tutto bene, spendete pure!”, tantissimi italiani hanno compreso e vivono la crisi già da qualche tempo. Il far finta di niente ha prodotto lunedì un falò di 20 miliardi, a seguito dell’aggressione dei mercati finanziari  ad una Italia politicamente debole.  Un paese che galleggia invece di navigare, corre il rischio di affondare. Se poi manca un lucido comandante e una rotta tracciata da seguire, la tragedia è già scritta. Ma il peggio, sotto gli occhi di tutti, si raggiunge quando si assiste alle liti feroci tra chi governa la nave, durante la tempesta. Tutti contro Tremonti e la sua manovra, proprio nel Pdl.  Intanto altri avvelenavano le misure, infilando “soluzioni” ai problemi del capo-presidente. Un copione abusato, abusando degli italiani e del presidente della Repubblica. Mentre la Lega, sfoggiando tutto l’armamentario degli egoismi,  ha ripreso a trattare temi da “padania indipendente”.Ma arriva la Merkel, tira le orecchie all’Italia, invitandola ad essere “più seria” e a rispettare “gli impegni e gli obblighi” dell’essere europei. Prima lo aveva fatto anche Napolitano, invitando tutta la politica italiana ad essere “unita e coesa nell’interesse comune” , ma con il risultato caratterizzato da tanti comportamenti dello squallido campionario dei “me ne frego!”. Il richiamo dei tedeschi da molti è stato letto come un “commissariamento  politico”. E’ servito che dall’estero ci richiamassero (siamo pur sempre amanti degli stranieri) e ci ricordassero l’emergenza economica da rispettare. Cosi, di botto, le critiche, spesso astratte, rivolte a Tremonti,  sono svanite, la maggioranza ha ripreso a fare quello che non è più (presente e coesa) e l’opposizione ha detto di voler approvare la manovra. Allora va tutto bene? Nient’affatto! Perché nel Paese di tutti i giorni e nei paesi che lo compongono, dove tutti noi viviamo,  si continua a far finta di niente.  Indifferenti,  si continua  a non occuparsi (bene) del governo delle città, a calpestare le regole, a dire che la camorra non esiste (anche nelle istituzioni), ad assistere inermi allo scempio del patrimonio culturale (esempio eclatante gli scavi di Pompei), unica vera e spendibile risorsa per riscattare le nostre miserie, umane e finanziarie.

Antonio Irlando

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