Il governatore della Campania Stefano Caldoro non ha dubbi: «Le infiltrazioni camorristiche sono un problema comune a tutti e nessuno può pensare di mettersi in cattedra e dire: Il problema è solo tuo». Questo il suo pensiero in merito all’inchiesta della magistratura sulle primarie del Pd a Napoli per presunti condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Caldoro ha telefonato al segretario regionale del partito Enzo Amendola e al capogruppo in Consiglio regionale Giuseppe Russo. «Sono il primo a dare solidarietà al Pd per questo momento difficile che sta attraversando» dice il governatore. La risposta dei partiti? «Credo che ci debba essere una tenuta etica della politica che, se non ha nulla da temere, deve difendersi». È questa la strada, a suo avviso, per rendere «impermeabile la politica alle infiltrazioni, cosa che, qui da noi, stiamo vivendo in maniera molto dura». Infiltrazioni che testimoniano «l’incapacità delle forze politiche» di evitare ingerenze «della camorra nella gestione dei partiti». «Non è solo per le primarie del Pd – spiega il governatore – Quelle sono un esempio di come la camorra, o chi vuole occupare uno spazio politico impropriamente, si inserisce per creare le condizioni ed essere influente. È un rischio che corrono tutti, nessuno ne è al riparo». Ecco perché «serve una forte difesa della politica comune senza attaccarsi su questi argomenti». Caldoro fa una distinzione tra «forze politiche» e «comportamenti dei singoli». «Non distinguere chi è responsabile sarebbe un grandissimo errore che si può commettere – osserva – Se una persona ha sbagliato, allora deve essere perseguita e ci sarà un’inchiesta della magistratura. Così individui il problema e lo risolvi».
Antonio Averaimo