Il teatro Sancarluccio di Napoli, situato in via San Pasquale a Chiaia, a causa della mancanza di fondi, rischia la chiusura.
Il Sancarluccio rappresenta un tassello fondamentale nella storia di Napoli e del mondo dello spettacolo: in 40 anni si sono susseguite performance di autori di spicco del calibro di Roberto Benigni, Massimo Troisi, Lello Arena.
Quest’ anno il teatro compie 40 anni di attività, ma la mancanza di fondi potrebbe risultare fatale al proseguimento della tradizione artistica di cui il Teatro Sancarluccio si è fatto portavoce.
“Quest’ anno il nostro teatro compie 40 anni di attività. Il regalo della mia amata città e delle istituzioni è costringerlo a chiudere” dichiara Pina Cipriani, cantante, moglie e cofondatrice del Teatro Sancarluccio con Franco Nico.
A schierarsi contro la chiusura del teatro anche i Verdi ed il loro commissario regionale, Francesco Borrelli: “Con i 220mila euro che vogliono dare a Vecchioni, il Sancarluccio sopravviverebbe 4 anni, con un cartellone ampio e a costi bassissimi per gli utenti” spiega il commissario regionale dei Verdi, “Questa battaglia non è solo in difesa del Sancarluccio, ma di tutti i teatri sperimentali napoletani che sono il cuore pulsante artistico e culturale della città. Non si può pensare solo ai grandi eventi e non valorizzare il nostro patrimonio interno, che è ancora strordinario. Per questo ci appelliamo innanzitutto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinchè intervenga con la sua autorevolezza presso il Ministero dei Beni Culturali per ripristinare il piccolo fondo di 10mila euro destinato dal 1978 a questo teatro ed eliminato inspiegabilmente qualche giorno fa.”
Diversi imprenditori, intellettuali ed esponenti del mondo della politica si sono però impegnati in un’azione di salvataggio per impedire la chiusura del teatro.
“Ho deciso di intervenire economicamente in sostegno del Sancarluccio perchè è un pezzo storico della città”, spiega Maurizio Marinella, imprenditore insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, “Dobbiamo difenderlo e tutelare la nostra storia e la nostra cultura. Non vorrei girare un giorno per la città e non riconoscerla più. Se mancano le risorse pubbliche per sostenere il nostro patrimonio culturale,
i compensi previsti per lo strordinario artista Vecchioni per dirigere il Forum delle Culture mi appaiono davvero una esagerazione insopportabile e mi indignano.”
Al fine di ostacolare la chiusura del teatro, sono intervenuti anche gli imprenditori Vincenzo Bonino, Gino Sorbillo, Fabrizio Cappella di Arakne, l’Associazione Napolibuona e Andrea Cannavale.
Maria Ilaria Incitti