Mercoledì 18 gennaio si è svolta l’audizione promossa dalla commissione speciale Bonifiche e Rifiuti della Regione Campania sulla grave situazione ambientale determinata dalle vasche borboniche di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e sulla realtà di Poggiomarino. La commissione regionale, dopo il sopralluogo effettuato il 21 dicembre 2011 è stata puntuale nella convocazione dell’incontro. E’ stato rispettoso delle Istituzioni il Commissariato emergenza Sarno che ha partecipato all’incontro con il commissario Guglielmi e i funzionari che seguono la questione. Non altrettanto si può dire della Giunta regionale che prosegue in un indecoroso balletto di responsabilità. Infatti, in questa sede non si è presentato nessuno della Giunta o della Presidenza scaricando su altri la responsabilità di progetti non realizzati o impegni non mantenuti. Dalla riunione è emerso che esiste un cronoprogramma del commissariato al Sarno per allacciare le fogne di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Ottaviano al collettore per il depuratore entro il prossimo autunno e consentire quindi lo svuotamento delle vasche dai sedimenti e dall’acqua sporca che s’è accumulata. E’ stato chiaro invece che non si è assolutamente rispettato quanto previsto per la messa in sicurezza del territorio per quanto riguarda il rischio idrogeologico. Tutti i soggetti istituzionali sono concordi sulla necessità di prevedere a ridosso del versante del complesso Monte-Vesuvio opere di contenimento e laminazione delle acque piovane. Opere previste sia dal Commissariato che dal Genio Civile, ma non inserite dal presidente della Regione Stefano Caldoro nel grande progetto inviato alla comunità Europea per la sicurezza del bacino del Sarno, né inserito in altri atti di programmazione. Il presidente della commissione Antonio Amato ha manifestato la volontà di convocare una nuova riunione con gli assessori regionali Romano e Cosenza per avere un quadro preciso degli orientamenti della Giunta in tema di sicurezza idrogeologica e risanamento ambientale del Sarno e del mare. Preoccupa,in questo quadro, l’effettiva possibilità, da parte della Regione, di assumere le competenze del commissariato disinquinamento Sarno e completare e gestire il complesso intervento. “La rete Faro del Sarno continuerà la propria azione politica, istituzionale ed informativa affinché non si lasci incompiuta questa azione fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione di un pezzo fondamentale della Regione Campania. – ha dichiarato Paolo Persico del Partito Democratico a nome della rete – Appare inaudito che il governatore Caldoro, in recenti dichiarazioni stampa, abbia espresso valutazioni che non corrispondano alla realtà. Il grande progetto inviato alla commissione europea riguarda, solo parzialmente, la messa in sicurezza di parte del bacino del Sarno e alcune opere di rinaturalizzazione. Rimane l’enorme tema di reperire risorse e individuare responsabilità operative per completare reti fognarie e depuratori e programmare gestione e controllo delle opere. Caldoro e la giunta non possono sempre ignorare il merito delle questioni”.