Consiglio comunale a Scafati: la reazione di Federazione della Sinistra

Il tema principale del consiglio comunale di martedì 7 febbraio è stata la mozione di sfiducia indirizzata al sindaco Pasquale Aliberti. Inoltre i tanti interventi dei consiglieri comunali presenti in aula sono stati esclusivamente (eccetto pochi casi) avviati ad argomenti di carattere personale ed extrapolitici che nulla hanno a che  vedere con i problemi della collettività. Questo ha portato ad una sorta di “farsa” che è durata parecchie ore e che si è conclusa con l’ennesimo nulla di fatto. Difatti la mozione di sfiducia è stata troppo.

Lo stesso Aliberti non ha mantenuto l’impegno che aveva sottoscritto il giorno prima dicendo: “Se almeno quattro consiglieri della mia maggioranza iniziale voteranno la sfiducia in modo palese, sarà opportuno e conseguenziale rassegnare le dimissioni da sindaco e rimettere all’elettorato la scelta di un’alternativa valida al governo della città”.

Chiaramente dei quattro consiglieri non tutti hanno votato a favore della mozione, ma hanno ugualmente contestato l’operato politico e personale del sindaco. Inoltre, Aliberti ha speso parole dure nei confronti dell’opposizione denunciando la mancanza di unità della stessa, a partire dalle questioni più significative per la città come il PUC e la scelta di un unitario candidato alle prossime elezioni amministrative.

Sul consiglio comunale e sulle critiche del sindaco ha risposto Francesco Carotenuto portavoce della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA che ha commentato così: “L’arroganza del primo cittadino regna sovrana anche nei consigli comunali, dove anziché riflettere sulla grave crisi di maggioranza, punta l’attenzione sulla scelta discussa del candidato sindaco del centro sinistra, dimenticandosi delle tante accuse poste nei suoi confronti e dei tanti fallimenti di cui si forgia e di cui ne ha la responsabilità più ampia. Abbiamo assistito ieri, ad un consesso in cui tutto è discusso, fuorché delle problematiche che realmente affliggono i nostri concittadini: occupazione, sanità, politiche sociali. E condivisibile è stato l’intervento del consigliere Buono il quale palesava il sentimento diffuso di molti presenti, e cioè dell’incredulità di quella farsa che si stava consumando tra i banchi del consiglio comunale. Si sarebbe almeno potuto avere il buon senso di non convocare esclusivamente il consiglio comunale su una mozione di sfiducia redatta dalla maggioranza per giunta, evitando cosi anche di elargire i gettoni di presenza per delle questioni che non riguardavano certo la città di Scafati, ma il primo cittadino come uomo. Ci saremmo aspettati altresì uno scatto d’orgoglio di Aliberti affinché rassegnasse le dimissioni dopo una mortificazione che tutta la città ieri è stata costretta a subire. A Scafati abbiamo toccato il fondo da un pezzo”.

Aniello Danilo Memoli

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